Primo anno di risultati per INNOLIVO

primo anno innolivo_2 Menfi – Nella splendida cornice della Casa Planeta a Menfi (AG), si è tenuto, sabato 13 luglio, il Convegno di presentazione dei risultati del primo anno del Progetto Innolivo.

Alla presenza di un nutrito pubblico, il Sindaco di Menfi, Dott. Vincenzo Lotà, con il Presidente della Cooperativa  Sig. Giuseppe Oro “La Goccia d’Oro”, hanno introdotto e moderato i lavori.

Molto interessante dal punto di vista tecnico amministrativo, è stato l’intervento della Dott.ssa Rosaria Barresi, Dirigente del Dipartimento Interventi Strutturali dell’Assessorato alle Risorse Agricole.

Nella sua precisa esposizione la Dott.ssa Barresi ha parlato, con enfasi, dell’interesse dell’Amministrazione Regionale per il settore dell’olivicolo e della sua personale esperienza sull’olio siciliano rivendicando al contempo, per lo stesso, gli stessi interessi che, il vino, ha da tempo fatti suoi.

Nel suo intervento ha toccato la misura 124 del PSR 2007-2013, misura per lo sviluppo imprenditoriale.

La Sicilia è la Regione che ha visto finanziato il maggior numero di progetti per l’innovazione e il trasferimento di innovazione in agricoltura.

“In tutto il territorio regionale sono stati finanziati ben 54 progetti, un numero molto alto se paragonato a quello della media nazionale”.

Ricorda, inoltre, che l’innovazione sarà uno dei temi principali delle prossime misure.

L’innovazione dovrà avvenire attraverso la conoscenza e la comprensione del territorio, da parte delle aziende che vi operano, per realizzare la promozione dei prodotti in modo sinergico.

È poi intervenuto Giuseppe Oro, Capofila ATS Innolivo e Presidente della Cooperativa “La Goccia d’Oro”.

primo anno innolivo_3Il Presidente si è detto entusiasta dei risultati ottenuti nell’ambito del Progetto Innolivo.

Ha illustrato come si stia lavorando ad un sistema che consenta l’eliminazione del partitario all’interno dei frantoi e di come complessivamente, l’innovazione introdotta attraverso la misura 124, consentirà il miglioramento della qualità, anche attraverso l’IGP Sicilia, e la riduzione di costi con un aumento della produzione.

Il Dott., Vincenzo Lotà, Sindaco di Menfi, negli indirizzi di saluto ai partecipanti, ha parlato dell’aspetto importante che riveste la promozione e dello scenario in cui si svolge. Uno scenario ricco di tradizione che però, oggi, ha necessariamente bisogno dell’innovazione come volano per incentivarne la produzione e la qualificazione del prodotto.

“Due sono i prodotti tipici dell’agro di Menfi, il vino e l’olio, ed essi rappresentano la storia e la cultura del nostro territorio”.

Dopo gli indirizzi di saluto, i relatori, il Prof. Franco Famiani, Università di Perugia Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, e il Prof. Tiziano Caruso, Università di Palermo, Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali, hanno parlato rispettivamente su:

“Innovazioni nelle forme di allevamento per la meccanizzazione della raccolta in olivicoltura”;

“Il progetto INNOLIVO: i risultati delle attività condotte”.

Il Prof. Famiani ha evidenziato come una corretta forma di allevamento consenta la possibilità di ottenere dalla meccanizzazione della coltura, tutte quelle agevolazioni, che sono possibili ottenere tramite la raccolta meccanica dell’olivo.

Sono state mostrate le macchine utilizzate durante la sperimentazione, a partire dalle agevolatrici, per finire con le macchine a cantiere integrato.

Interessanti e molto incoraggianti, dal punto di vista del possibile contenimento dei costi di raccolta, i dati raccolti sull’indice di distacco e sulla quantità di drupe raccolte con le macchine.

Successivamente, il Dott. Pierluigi Crescimanno, azienda partner ‘Tenuta Rocchetta’, ha portato l’esperienza maturata nella sua azienda circa l’applicazione della misura 124. Isolata nota di disappunto, ha riguardato le lungaggini burocratiche che spesso “ostacolano”, e rallentano il lavoro degli imprenditori agricoli.

Il Prof. Caruso, come Responsabile Scientifico del progetto Innolivo, ha tracciato un breve stato dell’arte dell’olivicoltura nella zona, prima dell’inizio del progetto Innolivo e durante lo svolgimento dello stesso.

“L’olivicoltura era considerata una coltura atta a supplire una situazione di carenza. I terreni che producevano poco, erano coltivati ad olivo”.

Ha parlato della grande diffidenza degli agricoltori verso l’innovazione, lentamente superata con la vicinanza e l’ascolto ai loro problemi e di come ottenere l’IGP sia un’impresa difficile, ma possibile.

“I progetto è un progetto di filiera e quindi si è partiti dal vivaismo per approdare al prodotto finito”.

“All’interno delle singole varietà sono presenti tantissimi ceppi. Ecco come la mappatura del DNA delle varietà sia uno strumento essenziale per la certificazione varietale e che questo strumento deve essere completato attraverso la sicurezza dell’esenzione da virosi, caratteristica richiesta dai mercati mondiali”.

“In Sicilia sono presenti circa 155.000 ha di oliveto, ma solo 20.000 sono certificati esenti da virosi”.

Il progetto si è occupato, oltre che delle macchine per la raccolta, del controllo dell’inerbimento, per il controllo del suolo e dell’irrigazione con la collaborazione del Prof. Lucio Gristina, Università di Palermo, Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali.

primo anno innolivo_1Altra attenzione è stata rivolta alle acque di vegetazione, per il recupero dei biofenoli da reintrodurre negli oli.

Gli studi della filiera hanno visto l’introduzione del Lactobacillus Pentosus om13, come starter per le olive da mensa.

Questo particolare Lactobacillus, contribuisce a migliorare la qualità delle olive da mensa.

Il Prof. Caruso ha concluso il suo intervento, plaudendo alla sinergia di forze che hanno consentito di ottenere ottimi risultati dal trasferimento di innovazioni, all’interno di tutta la filiera olivicola.

Giuseppe Morello

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