Imu sui terreni agricoli, probabile proroga al 26 gennaio

Uomo, Morale e AgricolturaL’Imu sui terreni agricoli viene rinviata, non si pagherà quindi entro il 16 dicembre, ma neanche a giugno come si prevedeva inizialmente, ma probabilmente entro il 26 gennaio. Ne dà notizia Il Sole 24 Ore. Come scrive il quotidiano economico la prorogra “non potrà arrivare fino a giugno perché le regole di contabilità europea non permettono di accertare quest’anno un’entrata destinata a diventare effettiva così tardi”.

Rimane ancora da verificare come saranno definiti i criteri per definire i terreni soggetti a Imu e quilli invede esenti. Secondo indiscrezioni riportate dal giornale “questo riordino potrebbe essere retroattivo: i pagamenti di gennaio, in quest’ottica, potrebbero essere considerati “provvisori”, e dare luogo a rimborsi (o conguagli) una volta partoriti i criteri definitivi”.

Una decisione accolta favorevolmente da professionisti, amministrazioni locali e partiti che avevano protestato sia per i tempi che per le modalità retroattive. Di fatto il governo ha già impegnato i 350 milioni di euro previsti dal gettito dell’Imu nel bonus Irpef, ma l’impegno è un taglio hai Comuni che avrebbero dovuto compensare con l’imposta.

Per quanto riguarda i criteri al momento dovrebbero essere così definiti, sempre secondo indiscrezioni del Sole 24 Orei Comuni che hanno un’altitudine «al centro» fino a 280 metri tutti i terreni sono chiamati a pagare l’Imu, in quelli dove l’altitudine è fra 281 e 600 metri sono esenti solo i terreni di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, e l’esenzione totale rimane solo da 601 metri in su. Per centro, si intende la sede del Municipio. Per quanto riguarda l’aliquota dovrebbe essere quella standard, del 7,6 per mille.

Altra ipotesi, ma meno probabile, è che i criteri vengano definiti a seconda del terreno e non del centro: cioè le altitudini sarebbero sempre le stesse (0-280, 281-600 e da 601 in sù), ma invece di calcolare sulla sede del Municipio ed esentare tutto il Comune, verrebbero esentati solo i singoli terreni. Quindi nello stesso comune ci sarebbe chi è obbligato a pagare l’Imu perché per esempio ha un terreno sul livello del mare e chi no, perché ce l’ha in collina.

Intanto, in Sicilia sono già partite le proteste. Tra i primi a protestare i sindaci della Valle del Belice nel Trapanese. Trapani, infatti, potrebbe essere una delle province siciliane più colpite dalla riforma dell’imposta. I ventuno sindaci  belicini oggi  saranno a Roma dal ministro Lupi per ribadire la loro contrarietà ad un provvedimento che rischia di affossare gli agricoltori.