Imu agricola, per non pagarla i comuni spostano la sede

L’Imu agricola è un balzello che a quanto pare non va proprio a genio agli italiani. Così molti sindaci che vedranno i propri cittadini costretti a pagare la tassa stanno correndo ai ripari in modi anche molto fantasiosi. Il Comune di Fivizzano sposterà la sua sede legale in una frazione a 860 metri di altezza in modo da non pagare l’Imu agricola. Attualmente la sede è su un pendio al di sotto dei 600 metri e quindi non rientra nell’elenco dei comuni esenti. Secondo i nuovi criteri, infatti, i Comuni che hanno un’altitudine «al centro» fino a 280 metri tutti i terreni sono chiamati a pagare l’Imu, in quelli dove l’altitudine è fra 281 e 600 metri sono esenti solo i terreni di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, e l’esenzione totale rimane solo da 601 metri in su. Per centro, si intende la sede del Municipio.

Una soluzione alla quale sta pensando anche Francesco Bivona, sindaco di Regalbuto in provincia di Enna.”Ho richiesto agli uffici lo spostamento della sede del Comune sopra i 600 metri – ha detto Bivona al Giornale di Sicilia nei giorni scorsi -. Se questo ci consentirà di non pagare l’Imu Agricola, saremo pronti e disposti a farlo”. Un’azione che, comunque, sottolinea il primo cittadino, avrà effetto nel 2015, mentre per il 2014 sta promuovendo un’azione di opposizione al Tar nei confronti del decreto perché, come ha detto sempre al Giornale di Sicilia “riscontriamo molte illegittimità per le quali, tra l’altro, risulta del tutto inidoneo ed assolutamente incerto il criterio di riferimento utilizzato per la classificazione dei Comuni montani esonerati dalla riscossione dell’imposta municipale propria sui terreni agricoli, basato esclusivamente sulla collocazione in quota del Palazzo Municipale, senza tenere assolutamente conto delle reali condizioni geomorfologiche dei territori interessati e provocando disparità di trattamento tra territori del tutto omogenei per l’irragionevole imposizione di un’imposta non legata all’effettiva natura e posizione del bene”.

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