La Nutella con le nocciole siciliane: Ferrero cerca 5 mila ettari da coltivare

La Ferrero scommette sulle nocciole siciliane. La multinazionale dell’industria dolciaria chiede alla Regione siciliana d’individuare 5mila nuovi ettari di terra dove impiantare le sue coltivazioni. Nocciole che l’azienda fondata nel 1946 ad Alba, in provincia di Cuneo, il secondo stabilimento dolciario più grande d’Europa, famoso per la produzione della «Nutella», acquisterebbe per la sua attività.

L’assessore regionale all’ Agricoltura, Nino Caleca, ha già la bozza di convenzione sul tavolo e si riserva di valutarla con attenzione.
L’iniziativa della Ferrero può dare nuova linfa Nuova linfa per la filiera della nocciola dell’Isola, dopo il finanziamento da 25 milioni di euro del Programma di sviluppo rurale 2007-2013, che ha già rimesso in sesto la metà dei noccioleti siciliani.
L’assessore Caleca soddisfatto per l’interesse della casa piemontese sostiene e si augura che la trattariva con l’azienda piemontese si chiuda positivamente entro l’anno.
L’opportunità arriva in un momento in cui la produzione di nocciole nell’Isola è in una fase di espansione. Nel 2014 sono stati prodotti diecimila quintali, venduti quasi esclusivamente sul mercato locale. Fatturato del comparto quattro milioni di euro. Quest’anno, le previsioni sono in crescita. Come il prezzo, che nel 2014 ha segnato un record: 400 euro al quintale, a fronte di una quotazione normale vicina a 150 euro.
L’impennata del valore di mercato deriverebbe dalla contemporanea scarsa produzione della Turchia, grande concorrente dell’Italia, ma anche dalla brutta annata di Campania e Piemonte. E in previsione, i cinquemila ettari con il bollino Ferrero, coltivati con la varietà «Tonda di Giffoni», potrebbero portare, a regime dal 2020, milioni e milioni di euro nelle tasche dei produttori, posti di lavoro e un ritorno di immagine per il marchio Sicilia.