Psr Sicilia, nuovo bando per il biologico: domande entro il 16 maggio

Ai bandi già emessi negli anni scorsi che fanno della Sicilia la regione d’Europa più estesa per coltivazione biologica, si aggiunge un nuovo bando, per 10 milioni di euro, rivolto a coltivatori ed allevatori, che consentirà di estendere ulteriormente la superficie agricola coltivata in biologico.” Lo dice in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici. “Gusto, territorio e sicurezza alimentare -conclude – dovranno diventare le colonne portanti del ‘brand Sicilia’, per competere da protagonisti nel mercato globale.”

Il bando del PSR pubblicato oggi riguarda la misura 11.1 ‘pagamenti per la conversione in agricoltura biologica’, per l’anno 2016. I contributi sono rivolti alle aziende agricole e zootecniche che non hanno mai applicato il metodo dell’agricoltura biologica o che hanno aderito ai sistemi di controllo del biologico a partire dal 15 novembre 2015. Trascorsi due anni, i beneficiari transiteranno direttamente alla misura 11.2.1 ‘mantenimento dell’agricoltura biologica’, fino al completamento di un periodo di impegno complessivo di 7 anni. I fondi disponibili potranno essere incrementati sia da ulteriori fondi comunitari, nazionali che si dovessero rendere disponibili, che da economie derivanti dall’applicazione della misura per gli impegni assunti dai precedenti bandi, o da somme disposte per i pagamenti dei trascinamenti della precedente programmazione.

Non possono accedere al presente bando le aziende che hanno in corso impegni assunti con le misure sui pagamenti agro ambientali: 214.1 PSR 2007-2013 (bando 2012 per l’azione 214/1F e bando 2013 per le azioni 214/1A, 214/1B) e con la misura 11 del PSR 2014-2020 – bando 2015.

Le domande dovranno essere presentate entro il 16 Maggio 2016, ma potranno essere depositate secondo le modalità previste anche con un ritardo di 25 giorni solari successivi rispetto al termine fissato: entro il 10 giugno 2016, con l’applicazione della decurtazione dell’1% del premio per ogni giorno lavorativo di ritardo.