Piano Industria 4.0

Il 21 settembre 2016 il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, e il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, hanno presentato il Piano Industria 4.0 a Milano.

Il piano mette in luce quelli che vogliono essere gli obiettivi del 2017 e degli anni a venire, ma anche le linee guida di intervento e le strategie per raggiungere un livello di industrializzazione “ideale”.

Investimenti Innovativi e Competenze

Incentivare gli investimenti privati a favore delle tecnologie è un punto cruciale del programma, così come rafforzare il sistema a supporto di imprese innovative e start-up e aumentare la spesa privata dedicata Ricerca e Sviluppo.

E se il mondo si muove in questa direzione, anche l’istruzione italiana necessita di un aggiornamento: diffondendo la cultura dell’Industria 4.0 attraverso la Scuola Digitale, proponendo percorsi universitari e scolastici dedicati, potenziando i Cluster e i dottorati, creando Hub e laboratori di Innovazione e organizzando Roadshow e seminari formativa per formare le PMI, oltre a fornire a queste ultime una consulenza specializzata.

Obiettivi del piano

A seguito delle strategia il piano prevede un incremento degli investimenti privati da 80 a 90 miliardi di euro nel 2017 ed un investimento da parte dei privati di oltre 11 miliardi in più sulla Ricerca&Sviluppo dal 2017 al 2020, a cui si affianca un investimento pubblico di circa 13 miliardi di euro.

L’apporto istituzionale interesserà, ovviamente, anche il campo dell’istruzione e dell’infrastruttura di rete, per garantire un’adeguata copertura territoriale.

Agevolazioni e supporto alle imprese

Gli investimenti più innovativi, tra cui quelli relativi a tecnologie Agrifood, Bio-based economy e orientate all’ottimizzazione dei consumi energetici, saranno supportati a livello nazionale da Iperammortamenti e proroghe degli attuali Superammortamenti, ma anche con detrazioni fiscali per gli investimenti sulle start-up, agevolazioni per gli investimenti a medio-lungo termine, fondi dedicati all’industrializzazione di idee e brevetti ad alto contenuto tecnologico e programmi di accelerazione di impresa.

A livello lavorativo, rivela Adapt, l’Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali, il Piano Industria 4.0 dovrà essere seguito anche da un supporto a quelle persone che fanno ricerca in azienda.

Si tratta allora di costruire e incentivare un ecosistema della ricerca, funzionale alla mobilità intersettoriale dei ricercatori all’interno dell’area europea per la ricerca, che tenga conto delle competenze professionali così come delle dinamiche politico-istituzionali e delle infrastrutture presenti nei territori in cui vengono condotte le attività di innovazione. Veri e propri hub o distretti della conoscenza ad alta densità di relazioni globali e capitale umano, come bene indica chi studia la nuova geografia del lavoro e i relativi fenomeni di cosiddetta agglomerazione.

Link al PDF del Piano Industria 4.0