Bando biologico, si sbloccheranno 320 milioni di euro grazie a un accordo transattivo

Arriva una soluzione per il bando del biologico, bloccato dal Tar in seguito a un contenzioso. Una vicenda che aveva bloccato soprattutto 320 milioni per le produzioni biologiche da erogare a 8 mila produttori, mettendo a rischio l’erogazione stessa dei fondi. In pratica è stato trovato un accordo transattivo con i 50 produttori ricorrenti che hanno rinunciato a una parte dei loro proventi. Adesso, l’assessorato richiederà l’annullamento della sentenza del Tar per poi procedere all’erogazione dei contributi.

“Abbiamo chiuso il ‘primo tempo’ della complessa vicenda che riguarda i contributi per il biologico del bando 2012: è stata infatti siglata oggi la transazione con i ricorrenti che, con il loro ricorso, avevano di fatto bloccato l’erogazione dei fondi dal 2015”. Lo dicono l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici e il dirigente generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana Gaetano Cimò.

“La transazione – aggiungono Cracolici e Cimò – consente di arrivare davanti ai giudici del CGA avendo fatto cessare il contendere dai parte dei ricorrenti , e permette adesso di chiedere l’annullamento della sentenza del TAR. Solo nei prossimi giorni potremo avere chiaro se questa incresciosa vicenda potrà essere definitivamente chiusa ed erogare così le annualità attese dagli agricoltori”.

“Dopo due anni di battaglie in sede giudiziaria è arrivata, con l’aiuto del buon senso, la soluzione definitiva della questione”, afferma Carmelo Galati Rando, presidente dell’Associazione unione allevatori Sicilia, che per prima aveva denunciato e poi portato avanti l’iniziativa giudiziaria. “Ai 50 ricorrenti – aggiunge – va riconosciuto il merito di aver rinunciato a parte dei proventi per sbloccare le erogazioni per gli altri 8.000. Il merito, oltre che della Regione, è soprattutto dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo – sottolineano i legali Salvatore Cittadino e Massimo Cavaleri – che ha saputo portare avanti una difficilissima ed estenuante trattativa: l’ultimo passaggio è che il Cga prenda formalmente atto dell’accordo”.

“Alla fine ha prevalso il buon senso e di questo ne dobbiamo dare atto all’Assessore Regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici”. È questo il primo commento a caldo del presidente della Confagricoltura siciliana, Ettore Pottino, alla notizia dell’avvenuto accordo transattivo con i produttori che avevano presentato ricorso al bando di misura e che il TAR di Palermo aveva accolto. In questo modo è stata disinnescata la miccia che rischiava di far saltare in aria i contributi comunitari per il biologico, fermi da oltre due anni, e destinati  a circa 8 mila aziende per un totale complessivo di 320 milioni di euro.

“Una tesi, quella dall’accordo transattivo – aggiunge ancora il presidente Pottino – che abbiamo da sempre sostenuto e che a nostro avviso era l’unica percorribile per sbloccare una vicenda che si trascinava, tra errori marchiani e superficialità, da diverso tempo. Un plauso particolare va  anche all’Avvocatura Distrettuale dello Stato che sappiamo essersi impegnata per la conclusione di una vicenda che ci ha tenuto con il fiato sospeso per diverso tempo”.

Per il presidente della Confagricoltura siciliana ora non ci sono più ostacoli per l’assessorato  per la immediata messa in pagamento delle somme spettanti ai produttori del biologico e ciò in considerazione che il passaggio del C.G.A. a questo punto è solamente un atto formale. “Somme – conclude Pottino – che in questo momento potrebbero aiutare i beneficiari a superare le nuove difficoltà create dalla recente ondata di gelo e neve”.

“L’accordo transattivo che ha concluso il contenzioso legale tra 50 produttori Bio e l’assessorato regionale dell’Agricoltura che aveva bloccato l’erogazione di fondi per 320 milioni di euro per 8.000 produttori è la palese dimostrazione di come i nostri agricoltori e allevatori siano gli unici veramente capaci di tutelare sé stessi. Il ruolo di Cracolici e dei suoi funzionari regionali è invece quello di far danni”. E’ duro l’affondo dell’eurodeputato M5S Ignazio Corrao che ha in questi mesi seguito a livello istituzionale la vicenda del contenzioso tra produttori e Regione Siciliana sul bando del settore biologico annullato dal Tar. “La Regione aveva sbagliato clamorosamente a scrivere il bando e ciò con gravissime ripercussioni nei confronti degli 8000 agricoltori ammessi, alcuni dei quali avevano già utilizzato i contributi ricevuti. Tale superficialità amministrativa ha fatto rischiare la compromissione dell’intera sottomisura 214/1 dal valore di 320 milioni. Da quel momento in poi sono stati sospesi tutti i pagamenti in attesa dell’esame del ricorso da parte del CGA che, incompleto, non può svolgere le proprie funzioni. Una beffa quella del CGA (Consiglio di Giustizia Amministrativa) che per mesi non è stato in grado di operare a causa del mancato insediamento dei componenti di nomina regionale, nonostante fosse stato anticipato agli agricoltori che a metà dicembre il ricorso alla sentenza del TAR sarebbe stato esaminato. E poi i danni incalcolabili per gli agricoltori, a cui i 180 milioni di euro rimasti bloccati avrebbero potuto fare molto comodo e che invece sono stati costretti a indebitarsi ulteriormente. Inoltre la Commissione Europea potrebbe non rimborsare le somme derivanti da una spesa frutto di un atto illegittimo. Da un lato quindi promesse di Cracolici che minimizzava sul problema, dall’altro le inadempienze. Ma una domanda a Cracolici e soci vorrei farla – conclude Corrao – chi si prenderà la responsabilità politica del grossolano errore”.