Legge sul “Born in Sicily”, Concetta Raia (Pd): “Adottare subito i regolamenti”

“La Sicilia rischia di disperdere l’enorme patrimonio vegetale ed animale che oggi consente alla nostra Regione di vantare una biodiversità difficilmente paragonabile ad altri luoghi del mondo, con una produzione agroalimentare di pregio e prodotti eccellenti a livello nutrizionale. E’ necessario che la legge sul “Born in Sicily” trovi piena applicazione, a cominciare dall’adozione dei regolamenti, la nomina della Commissione Tecnico-Scientifica e l’istituzione del repertorio volontario regionale”. Questo l’appello della presidente della Commissione Ue all’Ars Concetta Raia che del disegno di legge a sostegno della filiera agroalimentare, degli agricoltori e di tutto l’ecosistema siciliano, conosciuto come Legge “Born In Siciliy” era stata firmataria e che, con l’allora assessore all’Agricoltura Dario Cartabellotta, aveva seguito l’iter per la promulgazione della legge 19 del 18 novembre 2013.

“Dopo quattro anni dalla pubblicazione in gazzetta chiediamo all’attuale assessore regionale al ramo, Antonello Cracolici, di accelerare l’iter– sottolinea la deputata del Partito Democratico Raia – così si potrà dare un contributo serio e concreto ad un intero settore, sviluppando sinergie nel processo di programmazione, qualificazione e vendita dei prodotti agricoli”. “In altre parole – prosegue – la legge sarà uno strumento in grado di organizzare le singole fasi delle filiere agroalimentari e un sistema di certificazione della qualità merceologica ed igienico sanitaria delle produzioni agroalimentari e di tracciabilità e rintracciabilità delle produzioni certificate nell’ambito degli specifici accordi di filiera”.“ Una legge che impegna la Regione a promuovere politiche di sviluppo, promozione e salvaguardia degli agroecosistemi e delle produzioni di qualità – aggiunge Raia – favorendo la tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario, forestale e zootecnico del territorio regionale, relativamente a specie, razze, varietà, popolazioni, cultivar, ecotipi e cloni per i quali esistano interessi dal punto di vista economico, scientifico, ambientale, culturale, se a rischio di erosione genetica, provvedendo intanto allo studio e al censimento su tutto il territorio regionale della biodiversità animale e vegetale di razze e varietà locali di interesse agrario e di ogni azione utile all’avvio delle procedure per l’iscrizione delle proprie risorse nei sistemi di certificazione nazionale per il potenziamento del sistema vivaistico regionale, favorendo anche ogni forma di aggregazione tra i produttori anche attraverso agevolazioni e vantaggi nell’accesso a formule di sostegno alla produzione e alla promozione secondo le vigenti normative a un lato e dall’altro e con gli enti locali, amministrazioni comunali, organismi territoriali a qualsiasi titolo riconosciuti dall’Amministrazione regionale, finalizzata alla condivisione degli obiettivi di tutela e valorizzazione e all’individuazione di percorsi comuni in favore dei produttori”.

La legge prevede oltre l’istituzione del Repertorio volontario regionale, di una Commissione tecnico-scientifica, l’introduzione della figura dell’”agricoltore custode” e la costituzione di una Commissione paritetica di Borsa – merci avente lo scopo di rilevare, indicare e formare i prezzi.