Vendemmia Firriato: minori rese, ma grande qualità

Uva - Sicilia_ Nero d'Avola 2014Con la raccolta delle uve nella Tenuta di Cavanera sull’Etna, si è conclusa la vendemmia Firriato. In generale, il 2014, climaticamente, è stato, almeno sino a giugno, impegnativo. Temperature più basse del solito e piogge che si sono protratte sino a fine primavera, hanno condizionato la fase di germogliazione e accrescimento delle piante, sino a dopo la fioritura. Poi, il graduale innalzamento delle temperature e il soleggiamento delle ore diurne, hanno riscaldato i terreni e favorito l’allegagione, partita comunque un po’ in ritardo. I tempi di maturazione si sono dilatati, accumulando un ritardo di più di una settimana nell’agro di Trapani e sull’isola di Favignana. Sull’Etna, invece, le piogge non ci sono state, le temperature sono state nella norma stagionale e si è persino raccolto con un certo anticipo. Le condizioni climatiche, sui vigneti a conduzione biologica, hanno un maggior peso e richiedono grande attenzione e costante monitoraggio.   Una sfida che Firriato ha superato, portando in cantina uve sane, belle, perfettamente mature. Certo, nelle tenute agricole del trapanese, le rese per ettaro sono state inferiori rispetto alla vendemmia dello scorso anno, ma la qualità c’è eccome.

“Siamo davvero contenti – spiega Federico Lombardo di Monte Iato, responsabile marketing e comunicazione dell’azienda – è una vendemmia gioiello, soprattutto per l’Etna, l’isola di Favignana e per alcune varietà impiantate nelle tenute dell’agro di Trapani.  Abbiamo iniziato la vendemmia con la raccolta manuale dello Chardonnay nella tenuta di Dagala Borromeo il 11 di agosto, sul versante ovest della Sicilia, per concluderla due mesi dopo, sul versante opposto dell’Isola, con la raccolta delle uve sull’Etna. Le previsioni vendemmiali sono state rispettate, la stagione è stata fresca con qualche punta di caldo che non ha intaccato minimamente l’ottimo quadro fitosanitario registrato dalle uve. Sorprendente il carico aromatico delle varietà bianche mentre le uve rosse mostrano un notevole equilibrio tra gli zuccheri e acidità, ottimo preludio per l’invecchiamento dei nostri Cru”.

Nella Tenuta di Cavanera alle pendici dell’Etna, in un contesto produttivo unico per storia e bellezza, le temperature miti e le scarse piogge hanno garantito un raccolto prodigioso delle uve autoctone. Le uve bianche, Catarratto e Carricante, regaleranno vini freschi e dotati di una buona spalla acida dove prevarrà il sentore fruttato; le uve rosse, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, hanno invece raggiunto la perfetta maturazione polifenolica grazie all’ottimale rapporto polpa buccia, con una resa di 35/40 quintali per ettaro, con un leggero calo rispetto alla vendemmia dello scorso anno. Particolare pregio hanno le uve raccolte nel vigneto prefillossera della Tenuta di Cavanera, dove questi magnifici esemplari di vite a piede franco hanno, in alcuni casi,  ampiamente superato il secolo di vita.

“Una raccolta straordinaria di uva in un vigneto raro e spettacolare – sottolinea ancora Federico Lombardo – una unicità su cui Firriato ha molto investito e per cui è stata scelta questa azienda di Verzella, una delle contrade storiche della viticoltura sull’Etna”.

Nell’Agro di Trapani, cuore pulsante della produzione di Firriato, i vigneti delle tenute di Baglio Sorìa, Borgo Guarini, Dagala Borromeo e Pianoro Cuddìa occupano la media e alta collina compresa tra i 150 e i 400 m.s.l.m., e l’annata 2014 ha confermato le performance brillanti degli anni precedenti, con l’unica variante di un leggero calo della produzione, soprattutto delle uve autoctone siciliane Perricone e Nero d’Avola, rispetto al 2013. Il regime di agricoltura biologica ha chiaramente richiesto un monitoraggio costante dei vigneti e le uve raccolte possono vantare risulti sorprendenti dal punto di vista qualitativo, con un ottimale livello di maturazione sia per le varietà a bacca bianca che per quelle a bacca rossa. I preventivi quanto naturali interventi, avvenuti sin dalla germogliazione, con i tradizionali  bagni di zolfo e rame, hanno operato da scudo.

La Tenuta di Borgo Guarini custodisce il Giardino degli appassimenti di Firriato, dove si svolge una delle tre fasi della vendemmia delle uve di Zibibbo, sicuramente la raccolta più complessa per Firriato. E’ qui che nasce il passito L’Ecrù, premiato per il sesto anno consecutivo con i “5 Grappoli” della Guida AIS. La Tenuta di Baglio Sorìa è invece la culla del Santagostino Rosso, etichetta icona di Firriato, anche quest’anno pluripremiata da Wine Spectator, Wine Advocate e Gambero Rosso.

La Tenute di Calamoni della maison Firriato sull’isola di Favignana, è giunta ormai alla sua quinta vendemmia. Un progetto eroico e ambizioso che ha consentito il recupero della vite e la reintroduzione della viticultura nelle Egadi, dopo oltre un secolo dalla sua scomparsa. Il nuovo sistema di allevamento ad “alberello appoggiato” ha consentito un aumento della produzione del 10% della Tenuta di Calamoni. Le favorevoli condizioni climatiche hanno superato ogni più rosea previsione per il raccolto di questa produzione di nicchia. Le scarse piogge e la ventilazione costante dal mare, hanno infatti consentito di raggiungere i parametri eccellenti richiesti da Firriato per la propria produzione: grado  delle uve, maturazione polifenolica e rapporto polpa/buccia, sono tutti elementi che confermano ancora una volta il successo del progetto vitivinicolo sperimentato da Firriato su Favignana. La forza e l’unicità di questo terroir costellato da fossili dell’età quaternaria e costantemente concimato dalla posidonia, rappresentano una vera sorpresa vendemmia dopo vendemmia. Quest’anno la maturazione delle uve è stata più lenta, le temperature estive in linea con gli altri anni e i venti marini di Favignana, hanno contribuito a produrre uve di altissima qualità.

Una vendemmia di oltre 100 giorni che ha richiesto massima precisione e un lavoro costante da parte di Firriato: sei tenute agricole, ognuna con epoche vendemmiali differenziate non solo per areale e contesto ma anche sullo stesso vitigno. Una complessità di fattori da gestire prima nel vigneto, durante la raccolta, e poi in cantina con le vinificazioni delle singole partite. Un mosaico di valori e identità enologiche che concorrono all’eccellenza su cui Firriato ha costruito la sua riconoscibilità e reputazione.