Ricerca e Sviluppo nell’agroalimentare siciliano per la salute e la prevenzione in oncologia

L’assessore Regionale dell’Agricoltura Nino Caleca insieme alle colleghe Lucia Borsellino, Assessore alla Salute e Linda Vancheri, Assessore alle Attività Produttive presenterà oggi alle ore 10.30 presso il nuovo reparto oncologico dell’Ospedale Civico di Palermo, i risultati di due ricerche che riguardano la produzione di alimenti siciliani con elevato valore salutistico e di contrasto ai tumori.

I due progetti fanno riferimento ad attività di ricerca realizzate dal Consorzio di Ricerca Gian Pietro Ballatore e dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo in collaborazione con l’Ospedale Civico Di Cristina-Benfratelli (ARNAS), hanno permesso di conseguire importanti risultati scientifici nella produzione di alimenti con elevato potere di prevenzione e contrasto in oncologia.

In particolare, il progetto DiMeSa (Dieta Mediterranea e Salute), finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca al Distretto AgroBioPesca con il PON “Ricerca e Competitività” ha consentito di realizzare un olio di oliva particolarmente ricco in polifenoli e composti bioattivi ad attività antiossidante e ad effetto salutistico partendo da alcune varietà di olive siciliane, selezionate dal Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali (SAF) dell’Università degli Studi di Palermo per le quali sono state anche adottate particolari tecniche di molitura e di estrazione. I risultati ottenuti, molto importanti nei percorsi di tutela della salute e di prevenzione primaria e secondaria in oncologia su base nutrizionale, confermano il potenziale dei prodotti agroalimentari siciliani in relaziona anche alla notevole biodiversità esistente.

Il progetto Innovazione in Cerealicoltura in Sicilia (ICS), finanziato dall’Assessorato alle Attività Produttive – con il PO FESR 2007/2014 al Consorzio di Ricerca “Gian Pietro Ballatore” e al Centro per la Ricerca in Agricoltura-Sperimentazione e Certificazione delle Sementi di Palermo, utilizzando esclusivamente lotti di grano duro siciliano di elevata qualità commerciale ha consentito di produrre una qualità di pasta con “bassissimo rischio” di contaminazione da muffe produttrici di micotossine. Il risultato ottenuto è una pasta di qualità superiore, che tiene la cottura e registra la totale assenza di micotossine cancerogene (abbattendo di fatto i livelli di soglia che la normativa europea consente nel prodotto di riferimento per questi contaminanti).

Le caratteristiche dell’olio e della pasta sopra citate costituiscono elementi essenziali per esaltarne il potenziale salutistico e nutraceutico in:

  • A) pazienti con tumore della mammella reclutate nell’ambito del progetto DIANA, studio multicentrico italiano (capofila IRCCS Tumori di Milano) per la riduzione alimentare del rischio di recidive;
  • B) soggetti reclutati nell’ambito del progetto DiMeSa, implementato su base regionale dal Distretto Tecnologico Agrobiopesca, per la valutazione degli effetti di prodotti alimentari ad elevato potere salutistico.

I risultati della ricerca verranno resi noti domani 15 aprile presso il nuovo padiglione oncologico (Edificio 22) dell’Azienda ARNAS – Civico Di Cristina Benfratelli, alle ore 10.30, nel corso di una tavola rotonda durante la quale verrà offerta ad una rappresentanza delle donne del progetto DIANA e ad una rappresentanza di soggetti del progetto DiMeSa, una campionatura di pasta di grano duro siciliano (Pasta ICS), utile per tre mesi di consumo, e una campionatura di olio extra vergine di Oliva (DiMeSa) ad elevato contenuto in polifenoli (composti bioattivi).

“Si tratta di un importante momento di incontro e confronto tra il mondo della ricerca e la società civile – dichiara l’Assessore Regionale dell’Agricoltura Nino Caleca – nel corso del quale far comprendere come il sostegno alla ricerca in agricoltura può generare un valore sociale ed economico attorno al quale è possibile costruire percorsi di sviluppo e di miglioramento della salute e della qualità di vita ma anche – sottolinea Nino Caleca – della produzione e trasformazione agricola siciliana che puntino ad acquisire interessanti nicchie di mercato di qualità”