La zootecnia veneta rilancia la linea vacca-vitello, grazie agli allevatori

Parte dal Veneto, che con oltre 532 mila capi bovini macellati contribuisce per il 18 per cento alla produzione di carne bovina a livello nazionale, la riscossa della carne nata, allevata e macellata in Italia, grazie alla collaborazione dell’Associazione italiana allevatori con l’Associazione regionale degli allevatori veneti (Arav), la Regione Veneto, l’Università di Padova e i consorzi di produttori Unicarve e Azove.

 

Il progetto pilota lanciato si chiama «Meetbull» ed è stato presentato nel corso della 26ª edizione di Eurocarne che vede la presenza di 170 espositori e diverse delegazioni estere provenienti dal Maghreb, dall’area Alpe-Adria (Slovenia, Croazia, Bosnia, Macedonia), dall’Egitto, dalla Russia e dalla Polonia.

 

La sperimentazione è già partita e vede la collaborazione di stalle da latte e da carne, con l’obiettivo di sostenere il comparto delle carni, attraverso la linea vacca-vitello, ottimizzando cioè la rimonta interna delle stalle da latte con il seme sessato. «In questo modo – spiega il presidente di Arav, Floriano De Franceschi sostituiamo le nascite di vitelli maschi dalle razze da latte, che non hanno alcun ritorno in chiave economica, con capi meticci da carne, di valore commerciale nettamente più alto, in modo da avere un prodotto al 100 per cento italiano».

 

In termini economici, anche se il seme sessato ha un costo del 30 per cento superiore rispetto al seme convenzionale (circa 100 euro contro i 70 per il convenzionale), il ritorno è di circa 300 euro per animale allevato, al termine del ciclo di accrescimento.

 

Il progetto pilota ha già coinvolto 150 stalle da latte e da carne e i primi 800 capi sono già nati. L’obiettivo è arrivare a fine novembre con 3.000 meticci di Frisona e razza Blu belga allevati per la produzione di carne. In una seconda fase dovrebbe essere coinvolta anche la razza Piemontese.

Lo scenario Veneto

Secondo le elaborazioni Ismea su dati Istat, la produzione di carne bovina realizzata in Veneto, il cui valore ai prezzi di base è pari a circa 475 milioni di euro, rappresenta il 14 per cento del valore della produzione a livello nazionale e incide per oltre il 9 per cento su quello dell’agricoltura regionale complessivamente considerata.

Il numero dei bovini da carne allevati in Veneto rappresenta il 26,1 per cento del totale nazionale ed è secondo in ordine di importanza con una quota appena inferiore a quella della Lombardia (29,2 per cento).