Chiusura del Psr 2007/2013: forti preoccupazioni della Confagricoltura siciliana

A poco meno di 90 giorni dalla data di chiusura del Piano di Sviluppo Rurale della Sicilia 2007/2013 c’è parecchia incertezza per quel che riguarda la posizione delle aziende chehanno in corso progetti per la realizzazione di misure ad investimento. La denuncia è della Confagricoltura siciliana che si è fatta portavoce delle forti preoccupazioni espresse dai titolari delle aziende impegnate su questo fronte, aziende che in questo momento si trovano a lottare contro il tempo a causa di ritardi non direttamente a loro attribuibili. Lungaggini burocratiche, ma anche complessità delle procedure di accesso al credito ed, in ultimo, la pausa estiva che ha provocato ritardi nelle consegne e nella conseguente messa in opera delle strutture sono alcuni dei problemi che i beneficiari hanno dovuto affrontare.

“Non vorremmo – sottolineano dalla Confagricoltura siciliana – che interventi comunitari pensati e voluti per lo sviluppo e l’ammodernamento delle aziende agricole siciliane si trasformassero in un’arma letale compromettendo la
loro stessa sopravvivenza”. Da qui la richiesta all’amministrazione regionale per correre immediatamente ai ripari e non compromettere il futuro di queste aziende che hanno deciso di investire. L’organizzazione agricola chiede quindi un impegno della politica per far sì che la Commissione UE equipari le disposizioni del PSR a quelle previste dall’altro programma comunitario, sempre in scadenza il prossimo 31 dicembre, ovvero il PO FESR. Ciò perché nel PO FESR oltre ad essere stati chiaramente definiti i tempi certi per l’ammissibilità della spesa (31.12.2015) e per la loro rendicontazione (entro il 31 marzo 2017) vengono chiaramente precisate le condizioni per poter completare i progetti non ancora definiti con i finanziamenti della nuova programmazione 2014/2020. In subordine, e per evitare spiacevoli conseguenze a totale carico dei beneficiari, per Confagricoltura Sicilia sarebbe utile specificare, così come fatto in altre Regioni, con delibera, il termine ultimo per la presentazione della rendicontazione delle spese. Il recente
avviso pubblico emanato dall’Amministrazione regionale non fa chiarezza laddove si ferma a precisare che “potranno essere riconosciute le spese sostenute e rendicontate dai beneficiari nei termini utili a consentirne il pagamento dell’organismo pagatore entro il 31 dicembre 2015.

“In questo contesto – rileva ancora la Confagricoltura siciliana – gli unici soggetti che rischiano sono le aziende in quanto non esiste nessun termine perentorio per la conclusione dei collaudi, di competenza della Regione e, tantomeno, per l’effettuazione dei pagamenti da parte dell’organismo pagatore (AGEA)”.