Martina a Palermo: proteggere i nostri produttori

Il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina a Palermo per presenare il Psr chiede che sia “alzato il livello di protezione dei produttori dei nostri territori, in particolare delle realtà mediterranee” per quanto riguarda le strategie da adottare rispetto alla concorrenza dei prodotti agricoli dei paesi del Nord Africa, al centro delle proteste degli agricoltori siciliani delle ultime settimane. “Abbiamo chiesto interventi molto operativi come l’attivazione della calusole di salvaguardia, trattati di cooperazione, anche questa e’ una questione che non sottovalutiamo”. h detto Martina.

Per quanto riguarda i fondi europei Martina ha detto che “sono decisivi, dobbiamo spendere tutte le risorse e spenderle bene, fare soprattutto un lavoro organizzativo e cambiare passo su certe partite”. Per Martina bisogna anche “utilizzare gli strumenti assicurativi” per le calamità naturali. “Abbiamo una grande occasione con la programmazione europea, sia sul versante della pesca che sul versante agricolo. Abbiamo un Psr molto importante con il quale valorizzare le qualità agroalimentari di questa regione ma dobbiamo organizzare con strumenti nuovi l’impresa agricola siciliana, prendendo esempio dall’esperienza vitivinicola siciliana, che è la produzione agricola che più di altre esprime la forza di questa regione”

“ In 100 giorni sono stati varati provvedimenti volti a rianimare la politica agricola siciliana: dai 7 milioni di euro per sbloccare i fondi Agea per investimenti nelle aziende e compensativa 2014, ai 15 milioni di euro per le scorte agrarie che permetteranno agli agricoltori di comprare piantine e teli per avviare la nuova annata agraria. Ai 13 milioni di euro inseriti in finanziaria che consentiranno di ristrutturare le passività agrarie per 200 milioni di euro”. Lo ha detto Antonello Cracolici, assessore regionale all’Agricoltura intervenendo a Palermo all’iniziativa di presentazione del nuovo Psr e del nuovo Feamp, alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e del presidente della Regione Rosario Crocetta.

“Guido questo assessorato da 100 giorni – ha aggiunto Cracolici – e ogni giorno mi rendo conto che la Sicilia è migliore di come la raccontiamo: dobbiamo puntare sui gioielli della nostra terra e del nostro mare, dobbiamo puntare sulle eccellenze, sulla qualità e sulla tracciabilità per superare ogni concorrenza. Al tempo stesso la politica deve fare la sua parte a Roma e a Bruxelles, come in Sicilia. Qualcuno ad esempio vuole convincerci che nel Mediterraneo ci sono pochi pesci e che il problema si possa risolvere eliminando i pescatori: questa è una sciocchezza detta da chi non conosce né la Sicilia né il Mediterraneo. Tra le regioni europee, solo la Sicilia, ha varato 10 piani di gestione per tutelare il suo mare. Il Mediterraneo non è solo il mare dell’immigrazione, è un mare che offre lavoro, identità, vita”.

Cracolici ha poi ricordato l’importanza delle opportunità offerte dal psr e dal feamp, finanziati rispettivamente 2 miliardi e 200 milioni e 150 milioni di euro di fondi europei.

“Abbiamo voluto ridare una dimensione ‘politica’ alla programmazione agricola della nostra regione – continua ancora Cracolici: innanzitutto rispondendo alla domanda diffusa di semplificazione; introducendo nuovi criteri sui bandi, per accorciare i tempi burocratici e dare risposte efficaci. Ma puntando anche su elementi di rigore: chi sfrutta il lavoro nero sarà escluso dal PSR, così come dichiariamo guerra alle agro mafie. In tal senso ci impegniamo a costituire un tavolo a Ragusa con tutti i rappresentanti: econimici istituzionali e dello Stato”

Alla presentazione anche il presidente della Regione Rosario Crocetta che ha sottolineato il fatto che  la Commissione Europea debba cambiare passo: “Non è possibile che tutti gli accordi internazionali siano pagati dall’agricoltura meridionale. Noi abbiamo dato impulso in questi anni, e lo continueremo a fare, ai giovani che stanno scoprendo un’agricoltura innovativa con un settore biologico che caratterizza l’agricoltura siciliana. Poi però dobbiamo subire l’illecita concorrenza di altri Paesi. Non chiediamo misure protezionistiche che non vogliamo, ma strumenti che vanno a integrare i danni prodotti da accordi internazionali che vengono pagati dalla Sicilia in modo forte. Penso all’export biologico positivo nel 2014 nei confronti della Russia, si sono raggiunti i livelli del 7%. Le sanzioni nei confronti della Russia per la vicenda ucraina non lo hanno reso più possibile. Cosi’ anche l’accordo Ue-Marocco: siamo favorevoli al dialogo con i Paesi del Mediterraneo, ma non si puo’ fare un accordo in cui l’Unione Europea può esportare tutti i prodotti tecnologici verso quei Paesi e permettere a questi Paesi di esportare tutti i prodotti agricoli”.