Finanziaria regionale: ecco i provvedimenti per l’agricoltura siciliana

Sei milioni di euro per le aziende agricole colpite dal maltempo degli ultimi quattro anni, impegno alla riforma del settore forestale (entro quattro mesi), altri tre milioni di euro per i consorzi di bonifica siciliana con l’impegno di fornire una dettagliata rendicontazione su costi di funzionamento in vista di una razionalizzazione del sistema.
Sono queste alcune delle misure principali che sono contenute nella finanziaria regionale in via di approvazione all’Assemblea regionale siciliana e che riguardano il mondo dell’agricoltura.

Per quanto riguarda gli aiuti alle imprese colpite dal maltempo la Finanziaria ha istituito un apposito fondo (articoli 57 e 58) con una dotazione di sei milioni di euro destinato alle imprese colpite dal maltempo. Sarà l’assessorato regionale all’agricoltura a stabilire con un apposito decreto come verranno ripartiti i fondi. A ricevere le somme saranno, comunque, le imprese della Sicilia che negli ultimi quattro anni hanno subito danni a causa del maltempo e che hanno già ottenuto dal Ministero il riconoscimento degli stessi con la visita degli ispettori. I danni da maltempo devono superare il 30% del valore della struttura danneggiata o della produzione.

Novità anche per i consorzi di bonifica con l’articolo 32 che stanzia 3 milioni in più per il sistema. La norma impegna anche i commissari a fornire un piano di riduzione dei costi di gestione e a trasmettere i rendiconti all’Ars. Resta il problema della posizione debitoria degli enti “non è chiara”, ha detto l’assessore regionale Antonello Cracolici e quella dei contenziosi verso soggetti esterni. “Una riforma non solo va scritta, ma anche applicata in tempi brevi. Il sistema è ad un punto di crisi”, ha spiegato l’assessore.

Per i forestali, infine, l’articolo 19 della finanziaria prevede la sospensione delle graduatorie nell’attesa di una riforma da votare entro 120 giorni. Termine oltre il quale, qualora non venisse approvata, tornerebbero a vigere le norme preesistenti. “La sospensione del turnover in attesa della riforma serve a fotografare la situazione calcolando la forza lavoro ed il numero di giornate effettuate. La Sicilia”, sottolinea Cracolici, “ha il dovere di restituire dignità ad un lavoro che costituisce un pezzo essenziale della tutela ambientale del nostro territorio”.