Uci Palermo: “Far funzionare l’ente pagatore Arsea”
«La Sicilia ha un ente pagatore di grande utilità come l’Arsea però non è in grado di farla funzionare: ecco come noi siciliani siamo capaci di farci del male», lo scrive la Presidenza dell’Unione coltivatori italiani di Palermo. Attualmente, l’Agea (l’ente pagatore nazionale degli interventi comunitari Pac), gestisce ed eroga ai produttori siciliani un miliardo e cento milioni di euro all’anno, oltre a gestire direttamente da Roma o tramite convenzioni con terzi, i pagamenti, i controlli ed il contenzioso.
Dal 2005, prosegue l’Uci, la corte dei conti Ue e poi la stessa Ue, a seguito di alcune disfunzioni e scandali, ha chiesto e raccomandato agli stati membri e quindi all’Italia, di decentrare nel territorio e nelle regioni le funzioni centralizzate, svolte da Agea; ecco perché nel 2006 è nata l’Arsea.
Purtroppo però, mentre le regioni del centro e nord Italia e qualcuna del sud, oltre ad essersi dotate di un proprio ente pagatore regionale (gemelli dell’Arsea siciliana) li hanno fatti funzionare, attuando subito il trasferimento di compiti e funzione per le rispettive competenze territoriali, che prima svolgeva l’Agea, «in Sicilia, abbiamo creato l’Arsea senza chiedere il trasferimento delle competenze ed in pratica per non farla funzionare e pagando a vuoto per anni un CdA inutile. Nelle Regioni che hanno attuato il decentramento dei servizi, i produttori, si possono interfacciare meglio con l’ente essendo questo vicino al territorio e quindi più vicino agli utenti».
«Non è buttando l’acqua sporca con il bambino che si eliminano gli sprechi, conclude l’Uci di Palermo, che pur ci sono e vanno eliminati, a questo punto una domanda si impone: “Cui prodest l’abolizione dell’Arsea a Roma o in Sicilia, visto che di quel miliardo e cento milioni di euro annui di trasferimenti, l’Agea trattiene mediamente almeno il 10% (qualche esperto suggerisce il 15%) pari a 110 milioni di euro annui per spese di funzionamento, istruttoria, controlli e gestione contenzioso? Solo per l’attività dei controlli nei territori di competenza, cioè in Sicilia, per le verifiche della corrispondenza fra colture dichiarate, particelle e reale attuazione, l’Agea (Roma) spende, attraverso appalti affidati a Roma a ditte private il 6% di quel 10% o 15% che si trattiene dai trasferimenti comunitari per il funzionamento e gestione degli aiuti Pac/ Ue».
«Non sarebbe meglio – prosegue L’Uci Palermo – dopo aver mandato a casa, questo CdA di Arsea e (magari cambiando anche nome all’Agenzia che non ha funzionato), trasferire in Sicilia subito le competenze oggi svolte da Agea che, con un gruppo di funzionari e dirigenti regionali esperti coadiuvati trasferendo per stabilizzarli, qualche centinaia di precari LSU di cui questa regione, ahimè! è molto ricca ( in Piemonte hanno fatto così, con grande beneficio dei produttori del servizio reso e della stessa efficienza della P.A. piemontese. Inoltre,se la testa è in Sicilia, perché non potenziare il rapporto con i Caa (cioè quelli che già oggi fanno tutto il lavoro – malpagato – attraverso la tenuta del fascicolo aziendale) qualificando e migliorando l’informatizzazione del servizio preventivo di presentazione e istruttoria delle richieste delle agevolazioni? Il punto quindi non è se Arsea debba continuare o meno ad esistere, ma perché continuare a far gestire centralmente ad altre risorse nostre quando con qualche accorgimento potremmo dare un servizio più qualificato e più vicino al territorio, agli utenti e nel contempo creare condizioni per nuove opportunità occupazionale a costo zero per la P.A. e per la Sicilia.
inserire la norma in finanziaria, è opportuno notare che per istituire l’ente pagatore (Arsea) con legge regionale e non con provvedimenti amministrativi ordinari.
L’UCI RIASSUME ANCHE L’AMMONTARE DEI PAGAMENTI DI COMPETENZA DELLA SICILIA CHE EFFETTUA AGEA (Agenzia che effettua tutti i pagamenti della PAC-Politica Agricola Comune- direttamente ai produttori o alle imprese agricole –OP, Cooperative o aziende singole, solo per la Regione che non hanno attivato le Agenzie Regionali) e che, oltre alla mole ingente di somme, gestisce anche l’affidamento dei controlli a soggetti terzi(cooperative di agronomi su base regionale a cui appalta il servizio dei controlli per le verifiche).
Fondi PSR-SICILIA pagamenti per 380/400 milioni di € annui;
(ancora da spendere nei prossimi 3 anni circa 1 miliardo di €).
Fondi OCM Vino pagamenti per 54/55 milioni di € annui;
Fondi OCM Ortofrutta(Piani Operativi OP) pagamenti per 20/25 milioni di € annui;
Fondi OCM Olivicolo pagamenti per 20 milioni di € annui;
Fondi OCM Miele pagamenti per 300 mila € annui;
Fondi OCM Frutta Secca pagamenti per 500 mila € annui;
Fondi pac per domanda unica integrazione Reddito pagamenti per 280 milioni di € annui;
Altri Fondi specifici per pagamenti …………….;
Totale complessivo circa un miliardo e 100 milioni di € annui;
Somme, pagamenti, controlli e gestione contenzioso che potrebbe essere gestito da arsea sicilia in Sicilia;
Poiché la PAC al pari dei fondi strutturali e stata prorogata al 2020 è evidente il ruolo che potrà continuare a svolgere arsea sicILIA se la Regione Sicilia la fa diventare operativa trasformandogli il personale e regionalizzando anche i servizi annessi (controlli, verifiche, contenzioso, etc…).