Bilancio ok per La Goccia d’oro, nuovi accordi con la Gdo

L’assemblea dei soci de La Goccia d’Oro, cooperativa olearia con sede a Menfi e che raccoglie quasi mille soci conferitori per circa mille ettari di terreno coltivato, ha approvato nei giorni scorsi il bilancio di esercizio 2016. Il consiglio di amministrazione uscente, si legge in una nota “ha presentato ai Soci risultati decisamente soddisfacenti, nonostante la difficile campagna olearia 2016/2017, caratterizzata da un forte calo della produzione”. I dati tecnici sono stati esposti in sede di assemblea dal direttore Accursio Alagna. Questi rilevano una buona vitalità della cooperativa sia nei mercati nazionali che esteri: Il valore della produzione supera i 700 mila euro  (738.199); il margine operativo è di 64.309 Il risultato di esercizio si attesta a 1.233. Per il prossimo anno i prodotti della cooperativa, dove essere approdati negli scaffali della Grande distribuzione organizzata nella catena Esselunga e in quelli di Unes Maxi S.p., approderanno anche nelle catene NaturaSi. Per quanto riguarda l’estero, invece, oltre ai mercati già in portafoglio (Canada, Irlanda, Olanda, Svizzera, Germania, Cina, Giappone) sono stati avviati contatti con buyers svizzeri e del Regno Unito.

Nel corso dell’assemblea, inoltre, sono state riconfermate le cariche sociali: il collegio sindacale nelle persone di Giuseppe Bivona, Antonino Gulli e Liberatore Giaccone e, per il Cda sono stati eletti: Giuseppe Oro, Giuseppe Sanzone, Calogero Indelicato, Saverio Interrante, Vincenzo Corso, Calogero Rina e Antonino Tavormina. Il Consiglio di Amministrazione all’unanimità ha riconfermato Giuseppe Oro Presidente e Giuseppe Sanzone Vice-Presidente. “Il neo Consiglio di amministrazione”, si legge ancora in una nota, “riconferma il forte impegno per lo sviluppo ed il rafforzamento della cooperativa sia da un punto di vista produttivo che commerciale con l’obiettivo primario l’incremento del reddito per ettaro”. Nella sua relazione il presidente Giuseppe Oro ha evidenziato un pericolo per il settore: “la carenza di prodotto aumenta il rischio di contraffazioni”. “Il prezzo negli scaffali dei supermercati dovrebbe aumentare di diversi euro”, ha spiegato, “se ciò non avverrà significa che di italiano ci sarà solo il tappo e la bottiglia. In un momento di calo di produzione ancora di più si deve agire sulla salvaguardia del prodotto italiano e sulla lotta alle truffe che rimane il punto centrale per far crescere il settore”. “Non dimentichiamo”, ha aggiunto, ”che la carenza di olio di oliva nel mondo si avverte di più anche perché è cresciuto il suo consumo in tutti i Paesi grazie proprio al made in Italy ma anche a nutrizionisti e alimentaristi che hanno scoperto e evidenziato i benefici del prodotto per la salute”. Per questo, secondo Oro è evidente che “i sistemi di produzione in Sicilia vanno modernizzati”. “Il nuovo “Piano di Sviluppo Rurale” con fondi europei, probabilmente, potrà favorire la realizzazione di impianti di nuova generazione”, ha concluso, “metodi di irrigazione moderni e uno sviluppo della raccolta meccanizzata. Così si eviterà la forte oscillazione dei redditi dei produttori da un anno all’altro”.