Un autotreno carico di rotoballe e solidarietà

Sotto un caldo rovente che supera di poco i 36 gradi è partito dal territorio dei Monti Sicani (Prizzi, Lercara Friddi e Castronovo di Sicilia) un enorme autotreno stracolmo di rotoballe di paglia e fieno con destinazione Chiaramonte Gulfi.

E’ questo il secondo carico di foraggio che gli allevatori e agricoltori sicani fanno pervenire ai loro sfortunati colleghi chiaramontani.

Un carico che non è solo fatto di beni materiali ma frammisto di solidarietà, condivisione, identità e appartenenza per una categoria che sta soffrendo maledettamente la mancanza di una politica capace di garantire la normalità gestionale fatta di sburocratizzazione, prezzi dignitosi, eliminazione delle concorrenze sleali, aiuti comunitari comprensibili e pagati nei termini, ecc.; insomma, quello che chiedono gli operatori è una “Politica” per un mondo rurale a cui venga garantito il sacrosanto diritto ad esistere e continuare a vivere dignitosamente.

L’iniziativa solidale, per i danni subiti dai devastanti incendi che hanno raso a suolo intere aziende di Chiaramonte Gulfi lanciata dall’Unione Allevatori di Sicilia, con in testa il suo presidente Carmelo Galati Rando, attraverso questa gara di solidarietà regionale di tutti i loro associati, sta dando una risposta concreta a questi sfortunati allevatori che si sono visti privare del proprio patrimonio aziendale.

Continuano ad arrivare, tra l’altro, i versamenti che vengono regolarmente pubblicati dalla presidenza sulla chat dell’Associazione, aiuti economici il cui IBAN è: IT93F0200882610000101420556, con la causale: “Donazione per allevatori comune di Chiaramente”.

Nonostante la solidarietà e la condivisione, la Sicilia continua ad essere presa di mira da piromani e delinquenti che stanno distruggendo un immenso patrimonio vegetale ed animale che rappresenta una delle ricchezze più prestigiose della nostra terra.

Un’azione quasi strategica a macchia di leopardo. Finito di domare le fiamme che hanno rischiato di distruggere la pineta di Roccapalumba, l’indomani è la volta di Bivona con la distruzione di Pizzo Kadera e la Montagna delle Rose e ancor prima altre meravigliose aree siciliane (Nebrodi, Madonie, ecc., il tutto come se esista un piano strategico malavitoso regionale.

Insomma, non c’è pace per questa estate siciliana, la cui resistenza viene indebolita dal disinteresse della politica regionale a cui interessa, oltre a trovare l’uomo giusto da candidare al governo dell’isola, accaparrarsi qualche posto di sottogoverno.