Agea, una macchina che va a rilento

Nel mese di giugno scorso il settimanale Terra e Vita ha lanciato un sondaggio sul giudizio di funzionamento di AGEA; la stessa testata, nella presentazione dei risultati, giustamente, dice che: “Abbiamo semplicemente voluto verificare fra i nostri lettori che sono intervenuti spontaneamente sul sito, quale fosse l’opinione sul funzionamento di Agea”.
Il risultato ha evidenziato che oltre l’80% degli intervistati considera negativo o molto negativo l’operato di Agea. Individuando nei seguenti punti la debolezza dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura? Al primo posto (53%) i ritardi nei pagamenti, al secondo (51%) i software non funzionanti, al terzo (45%) l’eccesso di burocrazia, al quarto (30%) la carenza di comunicazione con gli agricoltori e infine al quinto posto (5%) i controlli inefficaci. Dunque gli agricoltori italiani hanno le idee molto chiare sul malfunzionamento della macchina burocratica di Agea, perché ne subiscono ogni anno i danni sulle proprie tasche.

Quello che lascia perplessi un po’ tutti gli operatori che il governo italiano, dopo la scadenza del 15 giugno, ha diramato un comunicato nel quale esprimeva tutta la sua soddisfazione per il fatto che Agea avesse superato l’obiettivo del 75% di domande grafiche, lodando l’operato di tutti.

Questa insoddisfazione tra gli operatori, contrariamente a quello che dice il Ministero, è viceversa molto diffusa. Proprio qualche giorno addietro la deputata M5S all’Ars Valentina Palmeri che ha depositato in queste ore una interrogazione rivolta al Presidente della Regione e all’Assessore per l’Agricoltura circa il mancato pagamento dei contributi per l’agricoltura biologica del bando 2015.

“A fronte delle circa 5300 domande rilasciate – spiega Palmeri – sono state liquidate solo 908 aziende e per molte di queste sono stati liquidati premi più bassi di quelli spettanti. Cosa curiosa tra l’altro – sottolinea la deputata M5S – che l’assessorato regionale sembrerebbe addossare tutte le responsabilità di questi anomali ritardi in capo ad AGEA, Agea che più che semplificare l’erogazione dei fondi, per come è strutturata, avvalendosi anche dell’ausilio di altre società, sta invece ritardando il normale iter che i pagamenti dovrebbero seguire. Per tali ragioni, vogliamo sapere se il governo regionale stia seriamente accertando le ragioni del ritardo delle liquidazioni delle misure 11.1 e 11.2 del bando biologico 2015 da parte di AGEA, quali provvedimenti hanno intenzione di attuare per accelerare l’erogazione dei pagamenti relativi alle misure 11.1 e 11.2 del bando biologico 2015 da parte di AGEA. Chiediamo inoltre all’assessore Cracolici quali provvedimenti hanno intenzione di mettere in atto per sostenere le quasi 4000 aziende siciliane che sono in attesa di ricevere il contributo previsto nella misura 11.1 e 11.2 del bando biologico 2015 e nel caso avessero riscontrato responsabilità, inadempienze, ritardi, mancanze o altro in capo ad AGEA rispetto alla convenzione siglata tra la Regione Siciliana e il suddetto organismo pagatore, quali sono le risoluzioni – conclude la deputata alcamese – che si stanno prendendo in considerazione”.

Gli operatori lamentano l’assenza di un interlocuzione, a subire questa insoddisfazione sono anche gli stessi uffici regionali, nel caso di anomalie e osservazioni da parte di AGEA. Inoltre i tempi del pagamento non vengono quasi mai rispettati. Purtroppo le aziende hanno bisogno di liquidità, ma soprattutto tempestività negli aiuti che consenta di far fronte alle innumerevoli problematiche che quotidianamente l’attività agricola presenta. Insomma, un Ente pagatore il cui ruolo dovrebbe snello, trasparente e veloce, lascia molto perplessi sulla operosità e sulla funzionalità.