Rosa Castagna (Cia Sicilia): “Allegerire il carico burocratico per gli agricoltori”

Investire sull’innovazione, provvedimenti immediati che consentano agli agricoltori di fronteggiare l’emergenza provocata dalla siccità che ha danneggiato irrimediabilmente il comparto ortofrutticolo e zootecnico e che sta continuando a penalizzare gli altri comparti, in particolare quello cerealicolo, rivisitazione complessiva del Psr, riforma dei consorzi di bonifica, semplificazione del carico burocratico tramite una digitalizzazione diffusa, una programmazione che sia capace di pensare ad una agricoltura moderna, superamento delle criticità dei pagamenti Agea, coinvolgimento delle Università e degli enti di ricerca per meglio indirizzare gli agricoltori su ciò che il mercato chiede e sulle difficoltà che una certa produzione incontra. Sono queste le principali linee guida e programmatiche emerse nel corso dei lavori della settima assemblea elettiva della Cia Sicilia che si è svolta a Palermo e che ha confermato alla presidenza Rosa Giovanna Castagna. L’imprenditrice agricola di Tusa, è stata eletta all’unanimità dall’assemblea regionale, presieduta dal direttore regionale della Cia Sicilia Francesco Costanzo con lo slogan “Agricoltura, innovare per un futuro sostenibile”.

La Cia, ha detto Castagna che “Chiede di affrontare al meglio le emergenze ed esser più tempestivi, e chiediamo di avere alleggerito un carico burocratico che oggi è eccessivamente pesante”. Una burocrazia che preoccupa ancora di più della siccità “tutti e due problemi sullo stesso piano. Anche perchè l’acqua che non c’è, con un impegno reale del governo, potrebbe essere un problema meno pesante e migliorare le nostre condizioni di lavoro. Un po’ di acqua negli invasi c’era ma sono le reti che non funzionano e la gestione degli invasi. Quindi ancora una volta la burocrazia”. Ecco subito un esempio: “Se ci mettiamo nei panni di un giovane che decide di investire con il psr è un dramma: ti scoraggi. Ha anche un costo la sola partecipazione al bando. Ad esempio sulla 4.1 (la misura sugli investimenti in azienda) abbiamo solo 100 progetti in graduatoria mentre ne sono stati presentati circa 2400: questo ha generato un costo quantificabile in centinaia di migliaia di euro per gli agricoltori. Per cui è chiaro che dobbiamo mettere mano alla burocrazia”.