Norme

Scatta l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti

Soddisfazione da parte di tutti i consumatori e produttori per l’approvazione, da parte della Commissione Lavori pubblici e Affari costituzionali del Senato, del provvedimento che dispone l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti. Si tratta di un ulteriore passo avanti che consente di rafforzare il miracolo del “Made in Italy”.
L’obbligo di indicare l’origine esisteva solo per pelati e concentrati di pomodoro, latte e derivati, riso, grano della pasta e pollo, oggi, grazie all’emendamento, viene data la possibilità di estendere l’obbligo anche ad altri alimenti. Per ora, in attesa del decreto necessario, restano ancora senza l’etichetta d’origine i salumi, la carne di coniglio, la carne trasformata, le  marmellate e i succhi di frutta, i legumi in scatola, la frutta e la verdura essiccata, il pane, le insalate in busta e i sottoli. A livello Ue riguarda invece anche la carne di pollo e i suoi derivati, la carne bovina, la frutta e la verdura fresche, le uova, il miele, l’olio extravergine di oliva e il pesce.

Soddisfatto il Ministro sen. Gian Marco Centinaio che nel suo comunicato stampa dice: “Vince il Made in Italy, vincono i produttori onesti e i consumatori che ora potranno scegliere in totale trasparenza. Niente più informazioni ingannevoli né falsi sulle nostre tavole. Lo avevamo promesso e ora portiamo a casa questo importante risultato. Ce lo avevano chiesto i cittadini, le associazioni di categoria e le nostre aziende che ogni giorno, con il loro lavoro e le eccellenze agroalimentari prodotte, portano in alto il nome del nostro Paese nel mondo. Noi siamo dalla loro parte.” 
Le battaglie per l’introduzione dell’obbligo di etichettare sono abbastanza lunghe.

Il primo obbligo dell’etichettatura di origine degli alimenti è stata introdotta per la prima volta in tutti i Paesi dell’Unione europea nel 2001 dopo l’emergenza mucca pazza nella carne bovina, per garantire la trasparenza con la rintracciabilità e ripristinare così un clima di fiducia. Nel 2011 venne approvato il Regolamento europeo 1169 che è quello che disciplina l’attuale etichettatura alimentare. Comunque, la questione è aperta. Qualcuno sostiene che: ” L’Italia potrà derogare al regolamento Ue emanando singoli decreti che renderanno obbligatoria l’etichetta con la provenienza per quegli alimenti non compresi nella normativa comunitaria e dunque estenderla a succhi, conserve o marmellate, ai legumi in scatola o alla carne utilizzata per salami e prosciutti”.

Alla soddisfazione euforica del Ministro Centinaio si è associato Ettore Prandini presidente della storica Coldiretti il quale ha dichiarato che si tratta di: “Una grande vittoria per agricoltori e consumatori».

Per il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio, viceversa, avverte: «Fughe in avanti come la tendenza all’introduzione di norme nazionali su materie armonizzate a livello comunitario è penalizzante e nociva per il nostro Paese. Per questo, Federalimentare auspica una modifica della proposta attuale e una riapertura del dibattito in sede europea».