Dal Piemonte alla Sicilia, Samantha Di Laura scommette sull’olio dell’Isola

“La Sicilia ha grandi potenzialità. Ma qui fare impresa, è davvero qualcosa di eroico.” A parlare è Samantha Di Laura, piemontese ma di origini siciliane che ha deciso di scommettere con la sua azienda, Scirocco Ethical Sales Managment a Menfi, nella Valle del Belìce. La sua è una storia di emigrazione al contrario che l’ha portata a mettere radici in quella terra dove da bambina trascorreva le sue vacanze.

“Qui non c’è nulla da fare, questa è una terra difficile, era il refrain che mi ripetevano. Ma a me la Sicilia, con l’intensità dei suoi colori e della sua luce, mi era entrata nel cuore – racconta – Le materie prime siciliane hanno una marcia in più per i sapori ed i profumi. Il nodo più difficile da sciogliere è la scarsa autostima che i produttori agricoli hanno dei loro prodotti con il conseguente posizionamento di vendita sui mercati”.

La sua azienda propone una formula innovativa di direzione commerciale in outsourcing. Ovvero in affitto. “L’obiettivo è quello di creare valore, elaborando la strategia commerciale e di marketing, la creazione di un logo, di un’immagine coordinata – spiega – L’idea di offrire questa opportunità alle piccole e medie imprese dell’agroalimentare mi è venuta quando lavorando per una grossa azienda siciliana leader nel settore, erano in molti a dirmi che avevano bisogno della mia consulenza e di non essere però in condizione di poterselo permettere. Da qui l’idea in modo tale che i costi di una direzione interna non gravino sull’azienda soprattutto nelle fasi di start up o di transizione aziendale”.

“Scirocco” che prende spunto dal soprannome con cui Samantha veniva chiamata da bambina per il suo temperamento vivace, è un omaggio a quel vento caldo che dal Sud soffia verso il Nord. “Ma è anche un ricordo di quei Paesi arabi dove ho lavorato per molti anni – dice – e che mi hanno aiutata a crescere e a formarmi, sia sotto il profilo professionale che umano”. Aveva appena 25 anni quando, dopo una laurea in lingue e letterature orientali alla Ca’ Foscari di Venezia, viene chiamata a lavorare per la Euricom S.P.A (Curtiriso), una delle più grandi multinazionali alimentari italiane. Le viene affidata la gestione e lo sviluppo del mercato extra europeo. Vendeva navi di riso nei Paesi Arabi. “Non è stato facile. All’inizio pensavano che non fossi all’altezza della situazione – ricorda – mi buttavano sotto gli occhi un campione di riso chiedendo il mio parere. Erano basiti quando parlando nella loro lingua, sapevo essere competente e professionale a dispetto della mia giovane età”. “Formazione”, la chiave di volta del successo. “Non sapevo nulla di economia, eppure con umiltà e caparbietà ho fatto in quegli anni una full immersion nel settore grazie alla possibilità che mi fornì l’azienda. Durante il primo semestre studiai anche la domenica passando per tutte le varie fasi, dalla produzione al laboratorio alla contabilità”. Successivamente, viene chiamata ad occuparsi delle relazioni internazionali di Ebro Foods, a Siviglia dove si occupa del coordinamento di una rete export internazionale. Qui approfondisce il brand management. “Sì ero contenta – spiega – ma in realtà mi sentivo un cervello in fuga dall’Italia. Il mio chiodo fisso era sempre la Sicilia”. Decise di mandare il suo curriculum a Diego Planeta, all’epoca numero uno di Cantine Settesoli, la più grande cooperativa vitivinicola siciliana.

Il sogno di Samantha ha inizio nel 2007 quando viene chiamata alla direzione commerciale nella grande distribuzione Italia di Settesoli. Sarebbe dovuta restare sei mesi ed invece ha riannodato i fili della sua vita. Ha comprato un pezzo di terra con gli ulivi davanti al mare. Lì sarebbe nata la sua casa. In realtà decide di mettersi a produrre olio. Nel 2017 la sua prima produzione di “Olioove”, un olio extravergine d’oliva che ottiene 7 premi nazionali ed internazionali per l’innovazione, il packaging e la qualità. “E proprio quest’anno si è classificato tra i finalisti nella selezione dei migliori oli extravergini del mondo – dice con orgoglio la produttrice – alla 28a edizione del Leone d’Oro dei Mastri Oleari”. Certificato bio, con cultivar di Nocellara del Belice, “Olioove” è un pegno d’amore anche per gli sposi che lo scelgono come regalo per il fatidico “sì” per gli amici e familiari. Ma è anche il segno di una svolta “rosa” nella sua vita di l’imprenditrice dalla tempra d’acciaio: in Sicilia, ha anche trovato l’amore.