Grano, ecco i primi risultati produttivi dell’annata in Sicilia

Incominciano ad arrivare i primi risultati inerenti la produzione di grano 2018/2019. In molti riferiscono che l’annata mostra una produttività a macchia di leopardo. Alcune aree, come quella del corleonese, si registrano delle produttività inferiore del 10, 20% rispetto agli anni passati, mentre nelle aree del centro est della Sicilia le produzioni si mantengono costanti, anzi in alcune areali, la produttività è stata superiore alle aspettative.

Tantissimo è dipeso dal periodo di semina. Se ben si ricorda, l’autunno è stato abbastanza piovoso, causando il ritardo della semina, compromettendo così il normale ciclo di coltivazione.

Per Massimo Adornetto della Regal Sementi di Regalbuto (EN), “Al contrario delle zone di montagna Troina S. Isidoro ecc., quelli di pianura Gela e aree limitrofe, le produzioni sono state ottime, analoghe a quelle di altri anni, soprattutto per le varietà di “filiera” come, Maestà, Antaris, Don Matteo, ecc., che hanno raggiunto valori proteici del 13%, mentre per quelli di massa, Saragolla, Iride, Secolo, Simeto, Kore), ecc. le proteine si sono assestate intorno ai raggiunti dell’ 11,50. La bianconatura è stata evidenziata solo per il Saragolla. Dato l’andamento climatico piuttosto piovoso si sono avuti attacchi di ruggine, che incomincia a diventare un problema serio”.

Lucia Vintaloro dell’ESA di Corleone riferisce che: “La produzione nel corleonese si assesta mediamente sui 40/45 quintali a ettaro con le proteine più basse degli anni precedenti 11 – 11,50, a causa delle piovosità l’azoto è andato dilavato, con una perdita di prodotto rispetto agli altri anni di un 20%”.

Per Ciro Costa di Costa s.r.l.: “L’annata è stata condizionata da un andamento climatico altalenate, nelle zone dove si è verificata un’elevata piovosità, come Castronovo, Mussomeli, ecc. la produzione ne ha risentito fortemente, mentre in altre, si sono confermate le medesime produzioni degli altri anni. La varietà Aureo della Filiera Barilla, ha avuto una resa proteica media del 14,5%, con tre concimazioni separate di copertura con produzioni introno ai 40/45 q.li a ettaro. Per quanto riguarda il prezzo, alla data odierna si aggira sui 20/21 centesimi al chilo”.

Per Giuseppe Russo del Consorzio Ballatore i dati a loro disposizione non sono completi, in considerazione del fatto che il CREA è uscito fuori dalla Rete di monitoraggio. Dai primi numeri sembra, comunque, che la produzione sia andata a macchia di leopardo e che bisogna attendere la fine della stagione per avere un dato esaustivo.