Come gestire il boom dei grani antichi

“Come gestire il boom dei grani antichi” è questo il titolo di un convegno tenutosi ad Alia nell’ambito della manifestazione “Veri Sapori: Dai Sicani alle Madonie”, organizzato dalla Coop.va Gamma di Valledolmo.

I “grani antichi” o meglio indicae “Varietà di conservazione”, è un argomento caldo su cui si flettono tante attenzioni da parte: dei produttori, che sperano di lucrare qualche centesimo in più, rispetto a quelli attuali, con un prodotto diversificato e più sostenibile; dall’interesse di un consumatore sempre più attento agli aspetti salutistici e impaurito da tanta informazione spazzatura; dalle aziende sementiere che tendono a monopolizzare questo nuovo business. Le relazioni sono state tenute da professionisti del settore: Dino Messina, Dirigente Ricercatore Consorzio Ballatore, Giovanni Dara Guccione, Ricercatore CREA PB, Salvatore Lo Forte, Nutrizionista, Vito Sinatra, Dirigente Servizio Fitosanitario. Sono intervenuti anche Tommaso Miceli, responsabile “Vallolmo Madonita s.r.l.”, Vincenzo Battaglia, responsabile “Azienda Fuedo Masinazzu”, Gaetano Siragusa, azienda “Officinalia”.

Gli interventi hanno riguardato: le origini e le produzioni regionali e nazionali dei grani antichi; la certificazione e le procedure per il riconoscimento dei grandi antichi, o meglio di conservazione; gli effetti salutistici dei grani antichi (intolleranze e celiachia); metodologie e procedure degli organismi di controllo a livello regionale, nazionale ed Europeo sui grani importati; le esperienze dirette di tre operatori del settore: un mugnaio, un pastificatore e un panificatore. Interessante il dibattito scaturito successivamente all’incontro con un pubblico e operatori interessatissimi a chiedere informazioni tecniche e curiosità.