Agronomi, periti, agrari e agrotecnici insieme per la modifica della convenzione Agea-Caa

I Presidenti del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, del Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari laureati, del Collegio nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati hanno inviato le proposte emendative della convenzione AGEA-CAA 2020 al Direttore dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, Papa Pagliarini.

I tre rappresentanti nazionali di Ordine e Collegi hanno lavorato congiuntamente alla proposta dopo l’incontro con AGEA del 15 maggio 2020, durante il quale è stata illustrata la proposta di convenzione AGEA-CAA che vede l’operatività dei Centri di Assistenza Agricola (CAA) limitata a un’unica forma di gestione che prevede l’assunzione degli operatori dipendenti, penalizzando il qualificato apporto di competenze e professionalità apportato dai libero-professionisti.

Il documento inviato, quindi, nel rispetto delle norme sui CAA, introduce alcune semplici proposte per favorire il miglior funzionamento dei CAA ritenendo l’apporto dei professionisti fondamentale del nuovo e moderno modello organizzativo indicato da AGEA.

Secondo i Presidenti Diamanti, Braga, Orlandi, infatti, la “comprovata esperienza e affidabilità” a cui si sommano competenza e professionalità, possono essere dimostrate dall’operatore se possiede un titolo di studio in discipline agrarie, forestali o equipollenti ed è rafforzata e garantita dall’iscrizione all’Albo professionale e dalle leggi e dagli ordinamenti professionali che lo regolano, nonché se dimostra un’adeguata esperienza nel settore dell’assistenza alle imprese agricole in materie afferenti alla politica agricola.

I tre Consigli dell’Ordine e dei Collegi nazionali, infine, nella loro funzione pubblica, hanno ritenuto opportuno apportare il loro positivo contributo alla stesura della “Convenzione AGEA-CAA 2020”, già in avanzata fase di discussione, per consentirne la rapida e condivisa definizione con le modifiche proposte.

Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, del Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari laureati, del Consiglio nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, inoltre, hanno manifestato la loro disponibilità a partecipare a un tavolo tecnico che affronti un progetto di razionalizzazione e modernizzazione dei CAA per offrire alle imprese agrarie del nostro Paese un efficiente servizio che le aiuti a riprendere il cammino dello sviluppo e dell’innovazione, soprattutto in questo tempo segnato dalla pandemia.

Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali è tornato a discutere, qualche giorno fa, della vicenda AGEA-CAA durante l’audizione alla Commissione agricoltura del Senato, presentando le proprie proposte volte a un miglioramento della professionalità del servizio e alla riorganizzazione del sistema.

“È inaccettabile che, anche solo velatamente, si scarichino sui liberi professionisti le colpe di inefficienza o di anomalie del sistema AGEA. Questo i Dottori Agronomi e i Dottori Forestali non lo accettano, perché sappiamo che laddove il CAA è ben organizzato il professionista non è un problema, ma una risorsa.” – dichiara Sabrina Diamanti, Presidente CONAF – “Un iscritto per poter esercitare le competenze professionali ha l’obbligo della formazione permanente, inoltre da libero professionista o da dipendente deve avere un’assicurazione professionale obbligatoria, oltre che l’obbligo di rispettare il codice deontologico. La riforma delle professioni ha, poi, introdotto il Consiglio di Disciplina Territoriale, che ha la funzione di valutare ed eventualmente sanzionare comportamenti scorretti da parte degli iscritti. È proprio dalle regole che un iscritto a un Ordine o Albo è tenuto a rispettare, che scaturisce un elemento di garanzia per una qualità media più elevata.”

Ai rappresentanti in Commissione, il CONAF ha così ribadito la volontà di elevare il livello qualitativo con la distinzione dei ruoli, con l’applicazione del modello organizzativo 231/01, mantenendo le attuali condizioni di collaborazione. Infine, in funzione anche del processo di riorganizzazione di AGEA, sono necessari l’aggiornamento e la riattivazione delle convenzioni con i liberi professionisti, per ridefinire al meglio le modalità di accesso degli stessi al SIAN in modo da garantire un servizio efficiente ed uniforme al livello nazionale per l’utenza del settore agricolo.