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Draghi e la sfida del Green Deal

Ventitré ministri, 15 gli uomini e 8 le donne. Nasce il governo Draghi. Molti i politici, tante le conferme. Ma ai tecnici vanno tutti i ministeri chiave.

Mario Draghi risponde così alla richiesta esplicita del Presidente Sergio Mattarella: emergenza sanitaria, economica e sociale, priorità che si dovranno intrecciare con il tesoro del Recovery plan.

E’ nato un nuovo Governo che guarda al green e alla nuova politica europea: il Green Deal europeo che ha l’obiettivo di rendere sostenibile l’economia dell’UE trasformando le problematiche climatiche e le sfide ambientali in opportunità in tutti i settori politici e rendendo la transizione equa e inclusiva per tutti.

Un cambiamento epocale, e per questo, autonomamente, l’ex numero uno della Bce ha affidato a due tecnici: Daniele Franco e Roberto Cingolani, rispettivamente, il ministero dell’Economia e il ministero per la Transizione energetica.

Finisce sempre nelle mani di un tecnica il ministero della Giustizia, tema particolarmente divisivo per i partiti che compongono la maggioranza, a guidarlo sarà l’ex presidente della Corte costituzionale, Marta Cartabia, mentre all’innovazione tecnologica e digitale va invece Vittorio Colao.

Draghi sceglie invece la continuità per un ministero fondamentale nella gestione dell’emergenza Covid, quello della Sanità, a dirigerlo sarà ancora Roberto Speranza di Leu.

E’ un segnale forte e di solidarietà l’istituzione del nuovo Ministero al turismo, un comparto produttivo che in questo anno è stato mortificato. Un settore che in Italia incide per circa il 13% sul Pil. A dirigerlo sarà il neo ministro leghista milanese Massimo Garavaglia.
A suo fianco, come sottosegretario alla Presidenza il nuovo Presidente ha scelto il magistrato pugliese Roberto Garofoli con una esperienza con l’esecutivo Monti e proseguita con Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni.

Il resto è polemica. Polemica tra i partiti, correnti, leader. Se qualcuno vince altri purtroppo devono perdere, naturalmente, difficile stabilire chi sono gli uni o gli altri.

Secondo i sondaggi dell’istituto Demos, gli italiani hanno apprezzato l’insediamento di un tecnico a Palazzo Chigi. Il professor Mario Draghi, infatti, con il 71% del gradimento supera Giuseppe Conte, che resta al 65%.

Da oggi si incomincia a fare sul serio. Le problematiche sono enormi e l’Italia e gli italiani hanno bisogno di uno sforzo sovraumano per il suo rilancio.