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A Geraci Siculo, l’Accademia Italiana della Cucina delegazione di Cefalù ha presentato il libro di Mario Liberto: “Monache di casa Storia aneddoti e curiosità della pasticceria conventuale”


L’Accademia Italiana della Cucina, fondata da Orio Vergani nel 1953, è un’istituzione culturale della Repubblica Italiana riconosciuta ufficialmente con decreto del 18 agosto 2003. Una delle sue delegazioni più attive è quella di Cefalù, la quale ha recentemente organizzato un evento culturale di grande rilievo sotto l’ombra del maniero del nobile Francesco Ventimiglia a Geraci Siculo, un borgo ricco di storia e tradizioni.

L’occasione ha visto la presentazione del libro del giornalista Mario Liberto, intitolato Monache di casa: storia, aneddoti e curiosità della pasticceria conventuale. L’evento è stato organizzato proprio dalla delegazione di Cefalù dell’Accademia Italiana della Cucina e ha avuto come protagonista, oltre all’autore, il delegato della stessa delegazione, Dott. Antonio Spallina.

Durante la presentazione, Mario Liberto ha illustrato gli aspetti storici legati alle “monache di casa”, figure di grande importanza nella tradizione storico-culturale siciliana, e ha esplorato il tema della pasticceria conventuale, con particolare riferimento al Regno delle Due Sicilie e della stesso borgo di Geraci Siculo. L’autore ha intrattenuto il pubblico con racconti e curiosità che hanno suscitato interesse e domande da parte dei presenti, contribuendo a rendere l’evento coinvolgente e interattivo.

La giornata si è conclusa con un pranzo, organizzato dalla delegazione di Cefalù, in cui è stata messa in mostra l’eccellenza gastronomica della tradizione siciliana. Il menù proposto dalla medesima Delegazione ha rispecchiato le antiche usanze culinarie locali, iniziando con antipasti come polpette d’ova, tuma con acciughe, olive verdi condite, le tipiche polpette di carne grigliate di Geraci Siculo “sasuzzunedda” aromatizzate con alloro, accompagnate da bruschette rifinite con lardo.
Il primo piatto è stato un delizioso: ditaloni con fagioli verdi, arricchito da pomodoro fresco, basilico e ricotta grattugiata, specialità del geracese.

Il secondo piatto ha celebrato altre prelibatezze locali, con agnello a sciusceddu, e falso magro alla geracese con broccoletti trifolati.

La crema bianca con cannella e diavulina, i fichi d’India e fichi freschi hanno concluso il pranzo tipico della cultura geracese.

Il pranzo si è svolto nell’elegante contesto dell’hotel Donna Vi che ha ospitato anche l’evento, offrendo un’atmosfera perfetta per una giornata all’insegna della cultura e della gastronomia. Ancora una volta, l’Accademia Italiana della Cucina, sotto la guida attenta del Dott. Antonio Spallina, ha dimostrato la sua competenza nell’organizzazione di eventi di alto livello, confermandosi una realtà culturale e culinaria di spicco tra le montagne delle Madonie.