Slow Food Editore: “Un agricoltura per il futuro della terra – Il sistema di produzione del cibo come paradigma di una nuova era”
Il libro “Un’agricoltura per il futuro della terra – Il sistema di produzione del cibo come paradigma di una nuova era”, scritto da Piero Bevilacqua e pubblicato da Slow Food nel 2024, che ho terminato di leggere da due ore circa e vi invito di farlo anche voi, esegue un’analisi profonda e incisiva sugli effetti a livello mondiale dell’agricoltura industriale. Bevilacqua, storico e accademico di fama internazionale, indaga le conseguenze di un modello agricolo che, se inizialmente ha portato benefici in termini di sviluppo socioeconomico, oggi appare in tutta la sua devastante realtà, mettendo in pericolo gli equilibri naturali e sociali del nostro pianeta.
Il libro analizza come l’agricoltura industriale, quella che ha dominato il panorama globale negli ultimi decenni, abbia progressivamente compromesso la fertilità del suolo, ridotto la biodiversità, inquinato gli habitat naturali e minacciato la salute umana. L’uso massiccio di pesticidi, diserbanti e fertilizzanti chimici ha avuto effetti collaterali devastanti. La stessa espansione dell’allevamento intensivo degli animali ha provocato una serie di disagi, non solo ambientali, ma anche sociali, modificando le relazioni tra i popoli e gli Stati, portando a un aumento delle disuguaglianze e a una crescente insostenibilità delle risorse.
Con un’attenzione particolare all’Italia, il volume si concentra su esperienze virtuose che, da decenni, pongono alternative concrete al modello industriale. Queste esperienze si inseriscono all’interno di un nuovo paradigma economico e rurale che sta guadagnando sempre più spazio. Un’agricoltura che non solo rispetta e preserva gli equilibri naturali, ma che è anche capace di generare una ricchezza economica sana, equa e sostenibile. In questo contesto, il libro traccia il cammino di un’agricoltura per il futuro: un’agricoltura che contribuisce alla creazione di un futuro di pace, bellezza e benessere.
Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, sottolinea nel suo intervento che i problemi legati alla terra non si limitano al cambiamento climatico, purtroppo spesso il tema più visibile e drammatico della questione. Occorre, infatti, ricordare che le risorse naturali sono sempre più limitate e scarse, e che è necessario abbracciare nuove modalità di approccio agli equilibri planetari. L’agricoltura, come sistema di produzione del cibo, diventa quindi il terreno ideale per avviare un cambiamento profondo e duraturo. Proprio da qui potrebbe nascere la possibilità di un nuovo ordine economico, che superi le logiche della crescita infinita e dell’esaurimento delle risorse.
Il libro di Bevilacqua si propone, dunque, non solo come un’analisi critica, ma come un invito a riflettere sulla necessità di un’agricoltura che vada oltre l’industria, che miri alla sostenibilità e al rispetto per l’ambiente e le persone. Un’agricoltura che si radichi nei territori, che faccia delle pratiche agricole locali e delle tradizioni un punto di forza per costruire un futuro più giusto e più sano per tutti.
Concludendo, il volume di Piero Bevilacqua è una lettura imprescindibile per chiunque voglia comprendere la crisi dell’agricoltura industriale e le possibili soluzioni. In un’epoca in cui le sfide ambientali e sociali si intrecciano, l’agricoltura rappresenta uno dei settori chiave per la costruzione di un futuro più equo, sostenibile e rispettoso del nostro pianeta. Un futuro che possiamo iniziare a immaginare attraverso nuove pratiche agricole, basate sulla biodiversità, sulla cura del suolo e sul rispetto per le persone.