Frutta e verdura: calano le vendite, soprattutto per gli ambulanti
Le famiglie italiane in un anno hanno acquistato 8.344.262 tonnellate di ortaggi surgelati, frutta e verdura fresche per una spesa di 14 miliardi, 168 milioni e mezzo di Euro.
E’ la sintesi del report annuale dell’Osservatorio dei consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane di Macfrut, curato da GFK-Eurisko.
Nell’anno terminante a giugno 2012 (ovvero maggio 2011-giugno 2012) il volume degli acquisti è sceso del -1,02% rispetto agli 8.430.262 dell’anno maggio 2010-giugno 2011, mentre il valore si è incrementato del +0,99% sui 14 miliardi e 28 milioni di Euro.
Da sottolineare una leggera flessione nell’acquisto medio annuo, che è passato dai 349,85 kg per nucleo familiare agli attuali 345, 85 (ovvero -1,11%), mentre la spesa media (sempre annuale) ha segnato un +0,96 pari a 588,38 euro per famiglia contro i 582,78 dell’anno precedente.
Frutta – Nei 12 mesi considerati si sono acquistati 3.847.000 tonnellate di frutta fresca (-1,1% sui 3.890.000 di tons dei 12 mesi precedenti –anno terminante giugno), per un valore di 6 miliardi e 240 milioni di Euro (+1,0% sui 6 miliardi e 181 milioni dell’anno precedente. E’ importante che ci sia stato un leggero incremento (+0,3%) del numero di famiglie che hanno consumato frutta, anche se l’acquisto medio in quantità è stato di 159 kg per nucleo contro i 161 dell’anno precedente (-1,4%) con una spesa per famiglia pari a 258,00 euro (+0,6% sui 256,00 euro dell’anno prima.
Dove si acquista la frutta fresca – Prosegue la disaffezione per il mercato ambulante e/o rionale. I volumi acquistati dalle famiglie italiane dagli ambulanti scendono dal 22,6% del totale 2011 al 22,1% del 2012, con una flessione analoga anche per il valore: dal 21,4% del 2011 al 20,9% di quest’anno (NB dato sempre riferito all’anno terminante giugno 2012 in confronto con l’anno terminante a giugno 2011). Più contenuta la diminuzione per gli acquisti dal fruttivendolo o negozi specializzati, sia in volume che in valore si passa dal 19,9% al 19,8%.
Per la prima volta c’è un leggero arretramento dei volumi per la distribuzione organizzata che registra un 49,6% nel 2012 contro il 49,7% del 2011, mentre presenta un aumento di quota per valore con un 51,5% a fronte del 51,4% del 2011. Buona performance dei discount che in quantità dal 6,8% del 2011 raggiungono il 7,4% nel corso dell’ultimo anno. Anche per il valore c’è un incremento, anche se non di tale livello: se nell’anno terminante a giugno 2011 erano a quota 6,2% nel 2012 spunta un 6,6%. Incremento dello 0,1% anche per la “voce” altre fonti di acquisto quali spacci aziendali, cash & carry, porta a porta, ecc., che si aggiudicano l’1,1% in volume e l’1,2% in valore.
Verdura – La verdura fresca rappresenta la voce più importante della borsa della spesa delle famiglie italiane e nell’anno terminante a giugno 2012 ha raggiunto un quantitativo di 4.274.000 tonnellate (-0,9% sui 4.314.000 dell’anno prima) per un valore di 7 miliardi 269 milioni di Euro (+1,2% sui 7 miliardi e 186 milioni di euro). Anche in questo caso c’è stato un incremento, seppur piccolo (+0,1%) delle famiglie acquirenti. I nuclei familiari hanno comperato una media annuale di 177 kg, ovvero -1,1% sui 179 kg/famiglia dell’anno precedente, eppure hanno speso 301,00 Euro ognuna (+1,1% sui 298,00 Euro per nucleo dell’anno prima).
Dove gli acquisti – La disaffezione per l’ambulantato a più accentuata che nella frutta: dal 25,9% del totale acquisti nel 2011 (NB anno terminante a giugno 2011) si scende al 24,6% del 2012 in quantità e dal 22,6% al 21,2% in valore. Il negozio specializzato, invece, presenta un leggero incremento di quota, passando dal 218% secco del 2011 al 18,1% del 2012 per i volumi e dal 16,8% del 2011 “sale” al 16,9% del 2012. Buona la performance di iper, super ecc che se in volume cresce dal 47,3% al 47,7%, in valore ha un picco: dal 51,6% del 2011 raggiunge quota 52,3% del totale acquisti. Anche nel comparto ortaggi freschi il discount segna un buon incremento: in volume dal 7,7% del 2011 va all’8,4% del 2012, mentre in valore arriva all’8,5% (2011: 8,1%). Interessanti aumenti per “altre fonti” che in volume dall’1,1% registrano l’1,2% e dallo 0,9% del volume totale acquistato dalle famiglie italiane raggiunge l’1,2% (anno terminante giugno 2012).
Ortaggi surgelati – Leggera flessione del monte acquisti per gli ortaggi surgelati: le famiglie italiane nell’anno terminante a giugno 2012 ne hanno comperato 223.262 tonnellate (-1,5 sull’anno terminante a giugno 2011) spendendo in tutto 659,5 milioni di euro, cifra pressoché stazionaria sui 661,3 milioni di euro dell’anno prima (-0,3%). C’e un fenomeno da segnalare: in questo comparto sono diminuite del -2,3% le famiglie acquirenti., mentre l’acquisto medio annuale è cresciuto del +0,9% da 9, 858 kg/nucleo familiare del 2011 ai 9,944 kg/famiglia del 2012, con la spesa media annua che passa dai 28,78 euro per famiglia dell’anno terminante a giugno 2011 ai 29,38 facendo registrare un +1,2%.
Dove gli acquisti – In questo comparto la distribuzione organizzata è pressoché egemone: se al 77,1% (2011: 76,9%) in valore di iper e super si aggiunge il 12,8% del discount, si tocca quasi il novanta per cento (89,9%) e va considerato che c’è un 6,6% di “altre fonti” (6,4% il valore nel 2011). In questo modo al fruttivendolo rimane una quota del 3,3% (in calo sul 3,9% dei valori 2011) e all’ambulante/mercato solo lo 0,2%. Da segnalare che in volume il discount si aggiudica il 18,2% (2011: 17,4%).