Psr Sicilia: finanziare i progetti già in graduatoria con la nuova programmazione, l’ipotesi dell’assessorato

paolo-ezechia-realeScivolamento delle graduatorie per non perdere fondi europei e fare partire la nuova programmazione con il piede giusto, puntare su internazionalizzazione e qualità dei prodotti ma anche sull’aumento dimensionale delle imprese.

Ecco, in breve, quanto illustrato dal neo assessore all’agricoltura Ezechia Paolo Reale che oggi ha esordito nei suoi panni istituzionali all’Assemblea regionale in una audizione in commissione attività produttive, presieduta da Bruno Marziano.

Si parte dalla fine della programmazione precedente e dall’inizio della nuova nella quale il neo assessore, sulla scia del predecessore, intende inserire i progetti che sono già stati presentati ma che non hanno ricevuto alcun finanziamento per esaurimento delle risorse. Un doppio vantaggio che porterebbe a velocizzare le pratiche ma sopratutto a non avere sprecato inutilmente costi di progettazione.

La relazione di Reale non ha neanche trascurato l’Expo 2015, appuntamento fondamentale per l’agroalimentare siciliano. “Nelle prossime due settimane chiuderemo il contratto che legherà la Regione e l’assesorato alla società organizzatrice per avere un quadro chiaro di quello che accadrà a Milano”. La Sicilia, infatti, dovrebbe avere uno spazio tutto suo come regione capofila del cluster del Mediterraneo. Ma sarà possibile anche organizzare delle “Expo parallele”. “E’ una ipotesi al vaglio”, ha anticipato Reale, “la possibilità di offrire ai visitatori della Expo una settimana a Milano e l’altra in una delle zone più importanti del nostro paese, e la Sicilia è una di queste”.

Tra le sfide di cui Reale ha parlato ai deputati riuniti in commissione anche quella della internazionalizzazione delle imprese e della conquista dei nuovi mercati. Un passaggio questo che potrà essere fatto solamente “portando le aziende ad una dimensione tale da poter competere sui mercati globali” su un terreno “che non può essere quello della quantità, ma quello della qualità”.