Agronomi e forestali, cinque proposte per contrastare la Xylella

L’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali ha consegnato, oggi, al Ministero delle Politiche agricole un documento contenente 5 proposte d’azione per contrastare la diffusione della Xylella fastidiosa e l’estensione del danno oltre quello già subito.

Al tavolo convocato dal Ministero, il Presidente del CONAF Sabrina Diamanti e il Presidente della Federazione Puglia dell’Ordine Rosario Centonze, hanno ribadito che al momento “non esiste alternativa alle misure di eradicazione per eliminare la malattia” e hanno proposto a Governo l’avvio di una programmazione strategica che coinvolga il duplice livello aziendale-produttivo e territoriale-paesaggistico.

Inoltre, a integrazione delle iniziative fin qui già intraprese, l’ordine dei dottori agronomi e dottori forestali ha proposto 5 azioni per ridurre gli effetti di questo patogeno:

1) Azione focalizzata: focalizzare l’azione di contrasto concentrando le risorse in pochi, grandi e professionali centri di ricerca sotto un’unica competente attività di coordinamento: ciò permetterebbe di recuperare del tempo, variante sempre più preziosa per il futuro della nostra olivicoltura.

2) Ridefinire il sistema di controlli: l’inefficacia dimostrata dal sistema di controlli del materiale vegetale in entrata si è dimostrato farraginoso e disatteso nel contrasto a fitopatologie di questo tipo.

3) Laboratorio di pianificazione territoriale: sviluppare indirizzi in grado di accompagnare l’imprenditore agricolo nel processo di ristrutturazione e sviluppo della propria azienda, coinvolgendo la sfera della pianificazione territoriale.

L’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Provincia di Lecce ha istituito il “Laboratorio di pianificazione territoriale”, che propone un modello di lavoro propedeutico a una caratterizzazione della suscettività, dei diversi contesti, alle produzioni agrarie o ad altri usi.

4) Politiche a sostegno dell’agricoltura: l’impiego di risorse per il rilancio del settore agricolo e agroalimentare non può prescindere da una programmazione che si fondi sull’integrazione trasversale e sinergica delle politiche a sostegno dell’agricoltura con quelle afferenti settori diversi, tutela dell’ambiente e governo del territorio.

5) Olivi monumentali: riguardo, infine, alle problematiche connesse con gli “olivi monumentali”, una possibile azione di tutela nelle zone infette potrebbe essere il ricorso al sovrainnesto di cultivar resistenti, quali il Leccino.

Una presenza in prima linea, quella dell’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali, che in questi anni si è sempre battuto per contrastare la diffusione del patogeno e che continuerà a essere un valido interlocutore per tutte le parti coinvolte nell’olivicoltura e nell’agricoltura, con l’obiettivo di divenire strumento decisionale in fase di ricostruzione di un comparto il cui immenso valore.