Colture

Incontro tecnico su filiera del peperoncino: allo studio misure per il rilancio del settore



Si è tenuto ieri, giovedì 18 luglio, nella sede del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali un incontro tecnico sulla filiera del peperoncino. Nel corso della riunione sono stati passati in rassegna i principali elementi sui quali basare lo sviluppo di un segmento molto specifico della nostra agricoltura e della nostra alimentazione.

All’incontro, presieduto dal Direttore generale Stefano Vaccari, hanno partecipato le tre principali associazioni del settore (Accademia  italiana del peperoncino, AISPES (Associazione Internazionale Studio Peperoncino e Solanacee), l’Associazione nazionale “Rieti cuore piccante”, le Organizzazioni professionali e le Centrali cooperative, diverse Università e istituti del CRA che hanno svolto attività di ricerche nel settore, cui si sono associati alcuni consorzi di produttori venuti da tutta Italia e altri  rappresentanti del mondo della ricerca privata e del settore agricolo-alimentare.

La filiera del peperoncino è un’ulteriore espressione della varietà e della ricchezza di proposte del nostro sistema produttivo e manifesta potenzialità di sviluppo e opportunità imprenditoriali tutt’altro che marginali. L’Italia è il quarto produttore, in quantità, a livello europeo, ma detiene alcune eccellenze produttive che, opportunamente valorizzate, costituiscono un volano di sicura efficacia sul quale è possibile costruire una filiera nazionale.

La strutturazione di tale filiera deve passare obbligatoriamente per alcuni passaggi:

a)     un aumento del livello organizzativo dei produttori, che hanno nelle OP uno strumento di sicura efficacia;

b)     la definizione di un percorso di qualità che porti a far riconoscere le specificità del prodotto nazionale;

c)     la messa a punto di un rapporto integrato di filiera (tra produttori e operatori dell’industria alimentare) attraverso il quale stabilizzare il prezzo del prodotto e promuovere una filiera italiana di qualità;

d)     la rimozione di alcuni elementi che inficiano alla base la competitività del prodotto nazionale (tra questi la meccanizzazione della raccolta risulta essere un obiettivo strategico);

e)     l’introduzione di alcune innovazioni di processo che possano sostenere la qualità del prodotto nazionale.

L’incontro si è concluso con la soddisfazione di tutti gli intervenuti i quali da subito procederanno, con il coordinamento del Mipaaf,  alla definizione di una strategia settoriale condivisa, dalla quale far derivare la costruzione di una filiera che garantisca una sicura redditività alle imprese del settore.