Maurizio Martina è il nuovo Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali
Il bergamasco Maurizio Martina è il nuovo Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Da qualche mese ha compiuto 35 anni e Matteo Renzi lo ha nominato a presiedere uno dei più importanti dicasteri più ambiti dai partiti politici.
Nato a Calcinate (BG) il 9 settembre del 1978, è sposato e padre di due figli. Nel precedente governo ha espletato il ruolo di sottosegretario, con delega all’Expo2015.
Conosce abbastanza il mondo agricolo essendosi diplomato all’Istituto tecnico Agrario di Bergamo, e di seguito, ha conseguito la laurea in Scienze Politiche.
La sua carriera politica è intensa e veloce. Nel 1999 è stato eletto Consigliere comunale della sua città, e successivamente Segretario politico del suo partito della Provincia di Bergamo. Nel 2006 assume la carica di Segretario Regionale dei Democratici di Sinistra in Lombardia. Nel 2007 è tra i fondatori del Partito Democratico. Nello stesso anno, a seguito delle primarie, è eletto primo Segretario del Partito Democratico della Lombardia. Nel 2009, sempre attraverso le primarie, viene riconfermato alla guida del Partito Democratico Regionale Lombardo.
Nel 2010 è eletto Consigliere della Regione Lombardia, incarico riconfermato nelle consultazioni popolari del febbraio 2013.
Un giovane finalmente a presiedere un dicastero “vecchio e pesante” alle prese con insolvibili problemi legati all’attuazione della nuova riforma della Pac, la ristrutturazione degli enti vigilati, preparazione dell’ Expo Milano 2015, ecc. contrapposto a un mondo agricolo che chiede lo snellimento burocratico, la salvaguardia del Made in Italy agricolo, la riduzione del costo energetico: sfide che speriamo possano essere finalmente risolte.
caro ministro sono un agricoltore di generazioni la campagna è il posto piu bello che si possa immaginare ma il suo profitto il piu scadente se no disastroso come q estanno con gli agrumi 1 nn fare entrare frutta prima che finicse quella nazionale,2sicurezza nelle aziende 3 nn vogliamo contributi ma far valere il lavoro faticoso e impegnativo,questi sono alcuni puntixche noi nn possiamo emigrare come le industrie il nostro capitale è la terra e li clima (si ricordi che noi possiamo mangiare xche sappiamo coltivare e le tasse vanno a farsi fottere)
distinti saluti