Vite e vino

Il vino Ammàno della cantina Barbera di Menfi vince la VII Edizione di “Laghi divini”

La tre giorni di “Laghi divini”, il festival dei vini prodotti sulle sponde dei laghi italiani, che si svolge a Bracciano (Roma), ha decretato la vittoria del vino siciliano “Ammàmo” della cantina Barbera di Menfi.
La vittoria è stata sancita dal pubblico che nel corso della manifestazione ha votato, attraverso una scheda, il vino che a suo giudizio era il migliore degli oltre 200 nettari degli dei provenienti dalle sponde dei laghi d’Italia.
“Laghi divini” è una manifestazione organizzata dall’Accademia di analisi sensoriale Epulae e dal comune di Bracciano.
Nel Chiostro cinquecentesco del Complesso conventuale di Santa Maria Novella sono stati allestiti dei banchi d’assaggio, distinti per laghi di provenienza, con possibilità di conoscere direttamente i produttori ed acquistare i loro vini.
Oltre alla cantina Barbera per la Sicilia erano presenti le cantine Settesoli e Donnnafugata.
Nel corso della manifestazione Mario Liberto ha presentato il suo nuovo libro: “Cuscus storia, cultura e gastronomia”.
Epulae Sicilia ha anche dato vita a due degustazione guidate con i vini Corbera di Sanata Margherita e Montevago, della cantina Piazza di Ribera-Sciacca, l’olio dell’olificio La Rocca “balat” nocellara-biancolilla e biancolilla di Montevago e i formaggi dell’azienda agrituristica Villa Dafne di Alia.

Ammàno Vino bianco secco

Ammàno: a mano, per recuperare il valore del lavoro manuale, la cura e la gioia nel farlo. A mano, per sottolineare l’assoluta artigianalità della produzione di un vino fatto senza ausilio di macchinari, senza additivi o prodotti enologici di sintesi, in cui la componente umana è importante almeno quanto quella naturale.
Solo uva e mani: in un mondo in cui le macchine e l’omologazione sostituiscono sempre più l’uomo e la sua creatività, le mani sono, forse, la cosa alla quale dobbiamo ritornare.

Note di degustazione
Di un solare giallo dorato, si presenta lievemente velato perché non filtrato. Intenso e persistente il bouquet di ginestra e zagara d’arancio, che gioca con la pesca matura e le note balsamiche della macchia mediterranea man mano che si distende nel calice. In bocca è secco e croccante, vibrante e diretto, quasi salmastro nel finale.

Abbinamenti consigliati
Ricci di mare, bottarga di tonno, ostriche ed altre conchiglie, crudi di pesce e gamberoni in tempura
Tra i formaggi segnaliamo: Gorgonzola dolce
Io lo bevo con: Frascatole di couscous in brodo di aragosta
Il vigneto
Anno di impianto: 2010
Nome: Vigna di Torrenova.
Tipo di terreno: Fertile e prevalentemente argilloso, con scarso scheletro ciottoloso. Ottima presenza di minerali.
Caratteristiche: Suolo molto profondo e privo di ristagni, di colore verdastro.
Microclima: La vigna è ben esposta ai venti meridionali ed orientali, con un basso tasso di umidità.
Altitudine: 30-40 metri sul livello del mare.
Esposizione: Est-Ovest.
La vendemmia
Si svolge alla metà di Settembre, quando lo Zibibbo ha concentrato la propria straordinaria aromaticità, pur mantenendo una acidità importante. Le uve sono raccolte a mano, in piccole cassette forate, per evitare lo schiacciamento dei grappoli.
Vinificazione: Le uve vengono diraspate a mano e lasciate fermentare spontaneamente con tutte le bucce per circa 7 giorni in piccole vasche di acciaio. Le follature sono manuali, e vengono effettuate a cappello compatto. La pigiatura è manuale, per consentire l’estrazione del solo mosto fiore. Al termine della fermentazione, il vino svolge la malolattica in tonneaux di rovere francese senza aggiunta di additivi. Imbottigliato per caduta direttamente dalla vasca, senza alcuna chiarifica né filtrazione.
Maturazione: 5 mesi in tonneaux
Affinamento: Almeno 3 mesi in bottiglia
Gradazione alcolica: 12% vol
Acidità totale: 5,6 g/l
pH: 3,4
Zuccheri residui: 2,3 g/l