Progetto ViEnergy: fitodepurazione delle acque enologiche e dell’agro – industria. In provincia di Siracusa il progetto pilota dell’azienda Marabino

Eccellenza vitivinicola, innovazione e tutela ambientale. E’ questo lo scenario su cui si muove il Progetto transfrontaliero ViEnergy – Vigna Energetica – co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Operativo Italia-Malta 2007 – 2013 a sostegno degli interventi congiunti per la prevenzione dei rischi naturali e antropici.

Il Partenariato vede coinvolti l’Istituto regionale del Vino e dell’Olio, nella funzione di capofila di Progetto, il CO.RI.S.S.I.A., il Consorzio di Ricerca per lo Sviluppo di Sistemi Innovativi Agroalimentari, il Centro Studi di Economia applicata all’ingegneria dell’Università di Catania, la società ABE s.r.l. Alternative Bioenergy di Marsala e, per la parte maltese – il Ministero dell’Ambiente e della Sostenibilità e i mutamenti climatici e l’Università di Malta.

Il progetto si focalizza sulle buone pratiche di territorio, nel settore della viticoltura siciliana e maltese, che si pongono gli obiettivi strategici di riduzione della dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali, ricorrendo a fonti non inquinanti e rinnovabili. Questo progetto intende promuovere sui due territori frontalieri, posti al centro del Mediterraneo occidentale, una serie di attività che, oltre ad affrontare il tema dell’approvvigionamento energetico, sviluppa un approccio a tutto tondo della sostenibilità e innovazione della filiera vitivinicola, occupandosi di riduzione delle emissioni inquinanti, della valutazione del potenziale energetico delle biomasse prodotte con i materiali di scarto del vigneto (potature) e della vinificazione (vinacce) ma anche la fito-depurazione delle acque enologiche a fini irrigui, la sperimentazione di un additivo di origine agricola per la produzione di E-diesel ed il suo impiego sui veicoli pubblici urbani. Uno spettro ampio e diversificato di interventi di ricerca e sviluppo, sui territori di Malta e della Sicilia che vedono coinvolte aziende vitivinicole, enti locali – Istituzioni governative, Università, Consorzi di ricerca ed aziende specializzate.

Su questo orizzonte, ViEnergy – Vigna energetica – prospetta ai diversi attori della filiera della vite e del vino, le soluzioni più idonee a definire una riduzione dell’impatto ambientale delle attività produttive e a valorizzare, in una funzione distintiva e di visibilità, la scelta di adottare e antenere nel tempo tutte quelle innovazioni di processo utili a migliorare i livelli di sostenibilità ambientale dei territori viticoli delle due isole.

Un importante output realizzato con Vienergy e presentato ufficialmente al pubblico, ha riguardato la fito-depurazione delle acque di lavorazione enologica. L’azienda Agricola Marabino di Noto ha scelto di utilizzare i processi di trattamento delle acque, che riproducono i processi di depurazione naturale caratteristici delle aree umide, dove interagiscono – in una azione combinata – suolo, vegetazione e micro-organismi. L’impianto realizzato nell’azienda Marabino è “plurale”, ovvero riproduce tre diversi sistemi di fito-depurazione – progettati e realizzati dal CSEI di Catania, guidato dal prof. Salvatore Barbagallo. La scelta della fito-depurazione in aziende vitivinicole medio-piccole – in territori di fascia solare e a rischio di desertificazione – può costituire una risposta valida e innovativa per la gestione delle acque reflue di lavorazione enologica e il suo riuso in agricoltura. La fito-depurazione, infatti, consente di raggiungere un quadro ottimale di sostenibilità, con risultati più che significativi: si realizza una netta riduzione dell’impatto ambientale e dei consumi energetici, con risultati depurativi più alti rispetto a quelli misurati nelle acque trattate con impianti convenzionali e, senza la produzione di fanghi da smaltire. Non meno importante per le aziende del settore, l’economicità nei costi di realizzazione e di gestione di questi impianti, un fattore concorrente che può generare l’interesse di un tessuto produttivo diffuso ma di piccole dimensioni.

Questi sono stati i temi sviluppati nel Workshop informativo su “Il trattamento naturale delle Acque reflue enologiche e di insediamenti agro-industriali”, promosso da Vienergy lo scorso 20 giugno. Nell’ampia Sala Convegni della Cantina Marabino di Noto, si sono intervallati gli interventi dei numerosi esperti chiamati ad illustrare le tecniche e i risultati applicativi realizzati in tutta Europa e nell’area del Mediterraneo.

Di grande rilievo scientifico e tecnico il parterre dei relatori internazionali ed italiani chiamati a relazionare sul tema della fito-depurazione applicata all’agricoltura e ai piccoli insediamenti agro-industriali.

Il pro-rettore dell’Università di Catania Alessandra Gentile ha sottolineato, nel suo intervento di apertura dei lavori del Primo Workshop di ViEnergy, l’importanza della collaborazione dell’Università e del mondo scientifico con quello produttivo, in agricoltura e nella vini-viticoltura in particolare, come fattore di innovazione e crescita dei territori del sud d’Italia.

Il Direttore dell’IRVO Lucio Monte, continuando, ha sottolineato: “La sostenibilità ambientale è un fattore importante nel sistema produttivo del vino di qualità. La riduzione dei consumi energetici, l’ottimizzazione delle risorse naturali, l’abbattimento delle emissioni di CO2, la ricerca applicata sulle nuove fonti energetiche rinnovabili e sulle biomasse danno valore aggiunto e ci aiutano a concorrere ed essere competitivi sui mercati.

Tra gli altri interventi, di grande rilievo quello del Prof. Salvatore Barbagallo (Direttore CSEI Catania) curatore del Progetto, del Prof. Jorg Drewes (Technische Universitat Munchen) che ha compiuto una panoramica sulle esperienze e le prospettive nel riuso delle acque reflue in Europa.

Il Prof. Antonio Lopez (IRSA CNR Bari) si è soffermato invece sul trattamento delle acque reflue da impianti agro-industriali realizzati in Puglia. Il Prof. Miquel Salgot dell’Università di Barcellona ha presentato l’esperienza spagnola nel trattamento delle acque reflue enologiche.