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De Castro: “Sull’embargo russo servono risorse aggiuntive”

«Le prime misure di sostegno all’embargo russo non sono sufficienti, serve un’analisi di settore per settore e Stato per Stato, per definire forme di aiuto mirate attingendo non unicamente dal bilancio agricolo, insufficiente ad arginare una crisi del genere. In parallelo, bisogna lavorare sul fronte diplomatico, ripristinando al più presto i rapporti commerciali con la Federazione Russa e creando nuove relazioni con altri paesi importatori».

A dirlo all’Ufficio stampa di Fieragricola, rassegna internazionale dedicata all’agricoltura, in programma nel febbraio 2016, è il professor Paolo De Castro, presidente del gruppo Spd nella Commissione Agricoltura del Parlamento europeo e già ministro delle Politiche agricole.

Un’intervista a tutto campo, che parte dall’attualità dell’embargo russo e che tocca altre questioni irrisolte. Come quella della cosiddetta «etichettatura a semaforo, sistema rifiutato a livello comunitario, ma adottato – come ricorda De Castro – dalla Gran Bretagna». Uno scivolone, lascia intendere De Castro, perché «non informa il consumatore, ma ne condiziona solo l’acquisto».

Imminente, il prossimo ottobre, il negoziato Ue-Usa nell’ambito del Ttip, il Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti. Secondo De Castro, «il negoziato per l’accordo di libero scambio tra Europa e Stati Uniti rappresenta una grandissima opportunità per esportare i nostri prodotti agroalimentari di qualità, abbattendo quelle barriere non tariffarie che negli anni hanno in parte concorso ad accrescere il fenomeno dell’Italian sounding».

Quanto alla fine del regime delle quote latte, calendarizzato dall’Unione europea a partire dal 1° aprile, «bisognerà passare attraverso un periodo di “adattamento” al nuovo corso», ammonisce il numero uno del Gruppo Spd alla Commagri. «Il Parlamento, nel corso della recente riforma della Pac – ricorda De Castro – si era fatto promotore di possibili soluzioni necessarie a gestire il mercato dopo la cessazione del regime delle quote produttive. In tal senso, sembrava esserci un’apertura durante la scorsa legislatura da parte della Commissione Ue, ma le aspettative sono state disattese. Con il nuovo Esecutivo lavoreremo affinché i produttori possano avvalersi di misure attente alle nuove esigenze che li accompagneranno nei prossimi anni, inclusa la gestione dei rischi derivanti dalla sempre più frequente volatilità dei mercati».

De Castro interviene anche su Veronafiere. «Preparazione, aggregazione nel rispetto dell’identità, conoscenza dei mercati: queste sono a mio avviso le chiavi principali del successo di un’offerta fieristica di qualità di cui Veronafiere si conferma, anno dopo anno, leader».

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