Colture

Mandorle, nasce una nuova organizzazione di produttori con sede a Mazzarino

Il mondo della mandorlicoltura italiana plaude alla nascita, sotto  tutela di Unaproa, della nuova organizzazione di produttori (Op) “La Mandorla”.

Si tratta della prima organizzazione di produttori in Italia totalmente dedicata a questo frutto. La sede, non a caso, è stata designata Mazzarino (Caltanissetta) uno dei centri più vocati alla mandorlicoltura.

Presidente della nuova organizzazione è stato designato Rocco Selvaggio, di Mazzarino, mentre il vicepresidente è Calogero Bongiovì di Barrafranca.

Presenti all’iniziativa il referente di Unaproa Sicilia, dott. Salvatore Contarino e il presidente regionale di A.Pro.Ma.S (associazione produttori della mandorla di Sicilia) e uno dei maggiori produttori dell’entroterra siciliano, Salvatore Bongiovanni. L’obiettivo della nuova OP è quello di rafforzare il sistema organizzato nella produzione della mandorla, creando lo strumento più ideone che è quello di imprimere una crescita armonizzata del settore. Mandorle

Le 36.886 aziende di produzione sono localizzate perlopiù in Sicilia e Puglia su circa 37.471 ettari. Nel 2010, la tipologia aziendale più rappresentativa a livello nazionale è quella con Sau fino a 3 ettari. Queste aziende rappresentano il 59% del totale, ma coprono solo il 23% della superficie nazionale investita a mandorlo. Le aziende con Sau compresa tra 3 e 20 ettari rappresentano il 50% della superficie nazionale a mandorlo. L’Italia è un importatore netto di frutta in guscio. L’approvvigionamento di mandorle è garantito da Spagna e Usa.

L’Ismea sottolinea alcuni punti di forza del nostro Paese per quanto attiene la coltivazione di frutta in guscio come la grande vocazione territoriale, una produzione di elevato profilo qualitativo e la buona redditività delle colture. A questi aspetti si contrappongono l’elevata frammentazione, la carenza di cooperazione, prezzi alla produzione influenzati dall’offerta di prodotto della Turchia e, comune ad altri comparti, i costi di produzione più alti rispetto ai competitor.

Per quanto riguarda l’industria, le aziende di prima trasformazione (sgusciatura e produzione di semilavorati) operano in regime di oligopolio: sono numericamente inferiori non solo alla fase agricola, ma anche alle industrie dolciarie. Hanno quindi un elevato potere contrattuale sia nei confronti dei fornitori, sia dei clienti. Rispetto ai competitor, però, devono scontare costi di trasformazione più alti e un’elevata volatilità del prezzo internazionale della materia prima agricola.