Economia e Lavoro

Albergo diffuso e ruralità, ad Aragona si punta al turismo esperienziale

Alla presenza di un folto e interessato pubblico si è svolto ad Aragona, presso la Biblioteca comunale, un interessante convegno sulle modalità d’ introduzione dell’”Albergo diffuso” nella cittadina delle Macalube.

Oltre al sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino, imprenditore del turismo rurale, che ha rappresentato le nuove opportunità nate con la valorizzazione delle macalube, delle miniere di zolfo, del transito dei frequentatori della Via Francigena e delle innumerevoli ricchezze che il territorio offre, sono intervenuti il Rag. Francesco Cacciatore, sindaco di Santo Stefano Quisquina che ha portato l’esperienza dell’albergo diffuso nel suo comune. Di seguito è intervenuto lo scrittore e giornalista Mario Liberto che ha presentato la legge regionale  2 agosto 2013 n. 11 e del decreto presidenziale n. 7 del 2 febbraio 2015 – Regolamento di esecuzione ed  attuazione dell’art. 3, comma 6, della legge regionale 2 agosto 2013, n. 11,  recante “Norme per  il riconoscimento dell’albergo diffuso in Sicilia”, inoltre si è soffermato sulla possibilità di finanziamento e illustrato gli aspetti fiscali della gestione di questa tipologia turistica. L’ architetto Giuseppe Adamo, progettista dell’albergo diffuso del comune di Santo Stefano Quisquina, ha evidenziato l’esperienza quisquinese come esempio nazionale di buona pratica attraverso una preventiva verifica degli aspetti tecnici delle unità abitative con la loro individuazione attraverso una manifestazione d’ interesse ad opera dell’Amministrazione comunale. Ha moderato egregiamente l’assessore comunale Stefania Di Giacomo Pepe che, nonostante la giovane età, ha mostrato grande competenza e capacità.

A seguire si è aperto un caloroso dibattito che ha visto più di quindici partecipanti.

Tutti, ognuno con le proprie riflessioni e osservazioni, hanno stimolato l’amministrazione aragonese a procedere al più presto alla realizzazione di questo ulteriore strumento turistico che serva per intercettare il nuovo filone turistico esperienziale che si va sempre più economicamente irrobustendo.    

L’iniziativa rappresenta una forma di ospitalità turistica pensata per i centri minori e piccoli borghi, con una gestione condivisa e coordinata. Un modo per arricchire l’offerta turistica senza nuove colate di cemento, frenando al contempo, lo spopolamento di tanti piccoli comuni e rispondendo ad una domanda turistica interessata a soggiornare in contesti storici e a contatto con i residenti. Ad oggi gli alberghi diffusi in tutt’Italia sono circa cento, in Sicilia solo sette.