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Agricoltura in mostra a Valledolmo tra attrezzi e prelibatezze

La XX edizione delle “Giornate dell’agricoltura” di Valledolmo, svoltasi dal 28 aprile al 1 maggio, ha richiamato nella piccola cittadina a cavallo tra monti Sicani e Madonie circa 8mila persone proveniente da diverse parti della Sicilia, interessate alle attrezzature agricole ma anche desiderose d’assaporare le prelibatezze territoriali.

La manifestazione, nata nel 1999 con l’intento di attuare una politica di rilancio e valorizzazione dell’agricoltura del comprensorio e delle attività artigianali che costituiscono veicolo per incrementare il flusso turistico del territorio, negli anni ha maturato un favorevole consenso sia da parte degli espositori e sia dai numerosissimi visitatori provenienti da tutta la Sicilia.

L’esposizione ha messo in evidenza una vasta e variegata attrezzatura agricola costituita da trattori, mietitrebbie, rotoballe, motozappe, ecc. Presenti anche gli artigiani locali con i loro eccezionali mobili e infissi. In mostra anche i gioielli di famiglia, costituiti dalla pasta Vallolmo, il vino della cantina Castellucci Miano, la salsa di pomodoro della Coop.va Rinascita e tanti altri prodotti tipici valledolmesi come legumi, formaggi, insaccati, quest’anno due aziende hanno confezionato anche lo zafferano, insomma un patrimonio enogastronomico unico e tutto a Km0.

Valledolmo è un esempio per il territorio regionale. Una popolazione che ha saputo rinnovarsi nella tradizione. La sua emarginazione territoriale, cioè fuori dalle grandi strade di comunicazione, non ha dato vita ad un isolamento, ad un sistema chiuso, autarchico, ma ha scaturito una consapevole reazione di riscatto, che nel tempo ha favorito la nascita di diverse imprese produttive.

Una comunità che ha strappato lo scettro all’unica vera fiera agricola siciliana che si celebrava ad Enna diventando, a sua volta, punto di riferimento del panorama agricolo regionale.

Popolazione in sintonia con le politiche europee, con produzioni locali che completano la filiera, presenza di imprenditori multifunzionali, che da tempo diversificano le loro produzioni e manifestano una spiccata specializzazione professionale.

Comunità a forte caratterizzazione rurale che ha saputo far coincidere l’antico e il moderno, innescando in agricoltura la ricerca scientifica e le produzioni biologiche.

Fittissimo anche il programma delle manifestazioni culturali, musicali e gastronomiche con visite guidate, convegni, degustazioni di vini, attività laboratoriali e spettacoli che hanno fatto da corollario all’intera manifestazione.

Nonostante il successo ottenuto questo appuntamento ha bisogno di un restyling in grado di farlo sdoganare da questa superata forma fieristica, fatta in casa, e rilanciarlo in un contesto più moderno e globalizzato.