Sagra delle ciliegie a Chiusa Sclafani, valorizzazione di un frutto prelibato

La 49esima edizione della sagra delle ciliegie di Chiusa Sclafani, con una presenza di 8 mila visitatori si conferma uno degli appuntamenti più interessanti del panorama agroalimentare siciliano. Una manifestazione che ha avuto come obiettivo, non solo la valorizzazione delle ciliegie, ma anche del territorio. L’evento ha ospitato numerosi produttori del territorio che hanno fatto conoscere le diverse varietà di ciliegie e altri prodotti locali come l’olio extravergine di oliva, le conserve, il miele, i formaggi, ed altre prelibatezze. Insomma, un vero e proprio trionfo di sapori e saperi. La vasta scelta di prodotti è stata arricchita da un intenso programma di intrattenimento culturale adatto a tutte le generazioni.

Apprezzato il primo concorso “Dolce ciliegia” un concorso di leccornie dedicato al prodotto bandiera locale. Per i professionisti al 1° posto si è classificato Giuseppe Colletti, al 2° posto Antonino Colletti e a seguire Giuseppe Cavallino. Per la categoria amatori la prima classificata è stata Antonina Guzzetta seguita da Maria Luisa Capra e da Maria Puccio. A giudicare i concorrenti sono stati Antonella Di Maria, Stefano Cusenza e il giornalista Mario Liberto che ha anche presentato la gara.

Una manifestazione che ha visto un fiume di visitatori provenienti da diverse parti della Sicilia che hanno riempito ogni angolo della cittadina sicana. Il territorio chiusese, grazie al suo particolare microclima, rappresenta uno degli areali preferiti da questa coltura. Con una produzione che si attesta suoi 4000 q.li circa, la ciliegia costituisce, per la comunità chiusese, un prodotto di pregio.

La testimonianza della presenza della coltivazione della ciliegia nel territorio chiusese, grazie ad alcuni lasciati in favore del Monastero di Santa Maria del Bosco, si fa risalire alla metà del 1500. Agli inizi del XX secolo, il medico palermitano Giuseppe Pitrè, descrivendo la festa del SS. Crocifisso di Chiusa Sclafani, riportava che ..”nello stesso paese si coltivano delle ciliegie davvero saporite, che vengono mangiate nel periodo della festa”. Nel periodo fascista divenne celebre una canzone, oramai timidamente fissata nei ricordi degli anziani, che annoverando le ricchezze dei paesi dei monti Sicani, inneggiava “a Chiusa pi cirasi boni”. I chiusesi, comunque, da tempo hanno la nomea, affibbiata dagli abitanti dei paesi vicini di “cirasara”. Alla fine degli anni sessanta, si ebbe la vera consacrazione della ciliegia, con l’istituzione della sagra da parte della Pro-loco locale. Da quell’anno in poi, è stato un susseguirsi di iniziative che hanno consentito alla piccola drupa di farsi conoscere e apprezzare in tutta la Sicilia. Grazie ai finanziamenti della “forestazione produttiva” di Agenda 2000 negli ultimi anni nel territorio sono state introdotte altre varietà autofertili. Tra queste hanno trovato condizioni ideali la Ferrovia, Celeste, Van, Stella, e Sweet heart. La vera ciliegia di Chiusa restano gli ecotipi locali: la cappuccia, la muscatedda bianca e russa e la caddusa, dal sapore ineguagliabile.

Gran parte della produzione è a coltivazione biologica. L’obiettivo degli amministratori locali, è quello di far nascere un’associazione di produttori e quindi richiedere il riconoscimento di indicazione geografica protetta (DOP).
Le ciliegie hanno delle proprietà salutistiche davvero ragguardevoli. Secondo uno studio americano, pare che la piccola drupa, abbia un effetto benefico sul cuore attraverso un’azione antidolorifica che le renderebbe simili all’acetilsalicilico. Sembra che le sostanze responsabili degli effetti antidolorifici, attribuiti alle ciliegie sono gli antociani, (sali, di solito cloruri) che oltre a conferire la colorazione rosso arancio, rendono questo frutto simili all’aspirina senza però averne gli effetti collaterali.

Hanno altresì importanti proprietà terapeutiche: contrastano l’ipertensione, leggermente lassative e diuretiche, ricche di vitamine, in particolare A e C, e nutrono in modo ottimale durante il periodo estivo perché contengono molti sali minerali (potassio, calcio, ferro) che vengono dispersi con il sudore. Inoltre, sono dietetiche, perché forniscono un medio apporto di zuccheri e proteine ed hanno solo 38 calorie per ogni 100 grammi di prodotto. La ciliegia contiene anche il levulosio uno zucchero molto adatto ai diabetici, risulta per questo sia indicato per gli obesi e i pletorici che possono mangiarne a volontà. Il settore inesplorato riguarda la trasformazione del prodotto, infatti le ciliegie possono essere utilizzate per la produzione di marmellate, sciroppi, succhi, canditi, salse, distillati, sorbetti e mostarde e liquori come maraschino, ratafià, cherry e brandy, prodotti che potrebbero dare un valore aggiunto all’intera produzione. La polpa, inoltre può essere utile per rinfrescare pelli irritate, mentre un decotto di peduncoli può essere usato come lenitivo per pelli screpolate.

Diverse aziende hanno presentato anche un liquore e confetture di ciliegie. Alla sagra erano presenti un centinaio di stand di cui la metà riservata ai produttori di ciliegie. La sagra è stata arricchita da diverse escursioni all’interno della mitica “Riserva Naturale Valle del Sosio”. La kermesse è stata arricchita da eventi culturali e musicali.