Sicilia, il settore della frutta in guscio si organizza per il rilancio

La frutta in guscio siciliana, in questi ultimi anni si va sempre più riprendendo un posto di rilievo sui mercati italiani ed esteri, al punto, che è tornata a produrre reddito e occupazione in ampie aree della Regione, tanto d’essere definita, anche per altri aspetti salutistici, “Tesori in guscio”.
Per cogliere queste opportunità gli attori della filiera si sono dati appuntamento sabato 2 febbraio alle ore 10,00 presso l’Outlet Village di Enna, per redigere la costituzione del “Coordinamento Regionale della frutta in guscio siciliana”.

L’evento è promosso da numerose organizzazioni operanti nel settore della produzione, lavorazione e trasformazione della frutta secca siciliana: il Consorzio di tutela e miglioramento della filiera Mandorla di Avola, l’Associazione Produttori Mandorla Sicilia, la O.P. La Mandorla, il Consorzio di tutela del Pistacchio Verde di Bronte DOP, l’Associazione Pistacchio Valle del Platani, il Comitato per la tutela della Biodiversità delle colture mandorlicole, l’Associazione Carex, l’Associazione Vivaisti Forestali, il Consorzio Produttori Agricoli Val Platani, l’Associazione Frutto dei Nebrodi, l’Associazione Produttori di Mandorla Chiricupara e Pistacchio di Cava Ispica.

Il Coordinamento Regionale ha come obiettivo l’individuazione di una strategia comune che consenta di recuperare in tempi rapidi il pluridecennale ritardo accumulato in Sicilia in termini di promozione, ricerca e innovazione, dopo decenni di profonda crisi, infatti, la produzione di frutta in guscio sta registrando nella nostra Regione una significativa crescita di investimenti e superfice coltivata.

Nel corso della riunione, oltre a eleggere i rappresentati dei vari comparti e i portavoce regionali, saranno discusse le iniziative da adottare per ampliare la base di partecipanti al Coordinamento e per il rilancio di questo importante comparto agricolo.

Fondamentale in tal senso, come già richiesto nell’incontro tenutosi a novembre con l’Assessore Edy Bandiera, l’attuazione del Piano di settore Regionale che prevede specifici Piani di attività e azioni di ricerca e innovazione a sostegno della produzione, promozione e valorizzazione della frutta secca siciliana.

La frutta secca è stata sempre considerata un frutto invernale e per alcune ricorrenze religiose, e non è mai stata presa in grande considerazione sotto il profilo alimentare; soltanto negli ultimi anni ci si è resi conto del suo contenuto di proteine, grassi e sali minerali ed è entrata prepotentemente con l’aperitivo o a fine pasto, al naturale, con una coppa di spumante o con un calice di vino dolce, di solito tostate e salate.

Questa nuova opzione consumistica è presente in tutti i periodi dell’anno. Spinto dalle mode alimentari, il consumo di noci, mandorle e arachidi cresce a un tasso annuo superiore al 10% ed è così diventato un mercato da quasi 1 miliardo di euro.

Sono anche in molti a sostenere nel mondo scientifico che, grazie al suo contenuto in grassi essenziali, proteine, vitamine, sali minerali, fibre e zuccheri, la frutta secca rappresenti un alimento di prim’ordine. Tutta la frutta secca è altamente digeribile quando consumata a colazione o come spuntino e, in virtù dell’alto contenuto in fibre, aiuta la funzionalità intestinale. La frutta secca, regina della tavola, il cui consumo, almeno 25-30 grammi al giorno di frutta secca (equivalenti a: 23 mandorle, 14 noci o 50 pistacchi) riduce il rischio relativo di molte malattie degenerative e di infezioni.