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Legge sul biologico cruciale per la transizione ecologica del comparto primario

“Per raggiungere gli obiettivi che l’Europa ha posto all’Italia nell’ambito del Green Deal è importante che il Parlamento doti il comparto biologico di una norma di settore. L’occasione potrà presto arrivare in Aula a Montecitorio dove il testo è atteso per l’approvazione definitiva entro fine anno. A ricordarne l’importanza è stato lo stesso presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, che ringrazio. Se da un lato l’Unione europea ci chiede di ampliare la superficie dedicata al biologico per una transizione ecologica che coinvolga il comparto primario, dall’altro i cittadini chiedono sempre più cibo rispettoso dell’ambiente”. Lo dichiara il deputato Pasquale Maglione, esponente M5S in commissione Agricoltura e relatore della proposta di legge ‘Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico’.

“La norma ci permetterà – aggiunge – di armonizzare tutte le misure e le azioni volte alla salvaguardia e allo sviluppo delle produzioni biologiche che, nel nostro Paese, coinvolgono già circa 82mila operatori per oltre 2mila ettari coltivati e ci vede tra i leader europei con Francia e Spagna. Come emerge dai dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), in Italia l’agricoltura è responsabile di appena il 7 per cento delle emissioni nazionali e, aumentando le produzioni biologiche, così come ci chiede l’Europa, potremo porre un ulteriore tassello per migliorare questo dato”.

“Un ulteriore impulso giungerà dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – continua Maglione – dove sono dedicati esclusivamente al biologico 300 milioni di euro del Fondo per la creazione di contratti di filiera e distretto”.

“L’auspicio è quello di poter festeggiare il 23 settembre 2022 la prima Giornata europea dell’Agricoltura Biologica, istituita dal Commissario Ue Janusz Wojciechowski, con una legge di settore moderna affinché aumentino produzione e consumo nonché la sostenibilità ambientale del comparto primario nazionale, in linea con le strategie comunitarie ‘Farm to Fork’ e ‘Biodiversità’” conclude.

“Approvare la legge sul biologico è un dovere nei confronti degli imprenditori agricoli che hanno investito, e continuano a farlo in maniera consistente, in questa tipologia di pratica agricola sostenibile. Perciò prendo atto, con forte rammarico, della mancata calendarizzazione della norma nel mese di dicembre come emerso dall’esito della capigruppo di Montecitorio. Chiaramente il mio auspicio, come relatore del provvedimento, è che la legge approdi in Aula a inizio 2022 e chiedo, dunque, ai primi firmatari della norma stessa di farsi promotori della sua calendarizzazione nel prossimo trimestre. La proposta attende solo il voto definitivo della Camera, dopo aver incassato l’approvazione a larghissima maggioranza in commissione Agricoltura ad agosto e, prima ancora, dei due rami del Parlamento”.

“L’Italia è leader in Europa – prosegue – con il 15 per cento della superficie agricola utilizzata dedicata a colture biologiche ma, per raggiungere i target che le strategie comunitarie come il Green Deal ci pongono, dobbiamo raggiungere il 25 per cento. È nostro dovere, pertanto, fornire ai circa 82mila operatori biologici italiani una norma moderna che possa sostenere gli investimenti nel settore”.

“Inoltre, abbiamo già previsto, nel fondo correlato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, una dotazione di 300 milioni di euro esclusivamente dedicata alla creazione di contratti di filiera e di distretto biologici” conclude Maglione.