Biogas, il Consorzio italiano: “Pronti a incrementare produzione rinnovabile agricola per far fronte alla crisi energetica”

La Comunicazione della Commissione europea adottata è un passo importante verso il rapido sviluppo del biometano. Il settore è pronto a produrre 35 miliardi di metri cubi di biogas entro il 2030 come proposto dall’Esecutivo Ue. Entro il 2050 il potenziale europeo può crescere ben oltre i 100 miliardi di metri cubi e coprire così il 30-50% della domanda di gas dell’Ue.

Il CIB – Consorzio Italiano Biogas plaude con favore alla scelta della Commissione di accelerare lo sviluppo del biometano per contribuire alla sicurezza energetica europea di fronte alla guerra in Ucraina e all’aumento del costo dell’energia che sta colpendo anche l’Italia.

“La Comunicazione che la Commissione europea ha presentato oggi riconosce il valore del biometano come uno degli strumenti immediati per garantire una maggior sicurezza del sistema energetico europeo senza arretrare nel percorso intrapreso del Green Deal” così il Presidente del Consorzio Italiano Biogas, Piero Gattoni. “La crisi energetica e la situazione internazionale che hanno colpito l’Europa in questi giorni richiedono misure straordinarie e le nostre aziende agricole sono pronte a mettere a disposizione la propria rete produttiva per supportare l’economia del Paese. Possiamo produrre più cibo ed energia in modo sostenibile e dobbiamo farlo urgentemente”, continua Gattoni.

La forte dipendenza nazionale dagli approvvigionamenti dall’estero sta provocando l’attuale incremento del costo energetico che pesa drammaticamente su imprese e famiglie. A livello nazionale, rimuovendo alcuni limiti burocratici, gli impianti agricoli esistenti potrebbero garantire un incremento di produzione di 600 milioni di metri cubi di biogas nel mix energetico (pari a circa 15% dell’attuale produzione) da destinare al mercato elettrico. L’immediata applicazione delle misure previste dal PNRR potrebbe garantire la produzione di oltre 4 miliardi di metri cubi di biometano al 2026, pari a circa il 30% dell’obiettivo del nostro Governo di sostituzione delle forniture di gas naturale importato dalla Russia.

Per l’agricoltura italiana lo sviluppo del biogas è la soluzione che permette di ridurre non solo i costi energetici, ma anche i costi di produzione nel complesso grazie, ad esempio, alla netta riduzione dell’uso di concimi di sintesi sostituiti con il digestato ed è pertanto la strada maestra per la sicurezza e la resilienza delle produzioni alimentari

“L’intera filiera è pronta a continuare a investire nel settore e a servire più mercati. Per farlo è necessario con urgenza sbloccarne le potenzialità produttive attraverso misure ad hoc finalizzate all’aumento di disponibilità di biogas da destinare alla produzione di energia elettrica degli impianti esistenti, accelerare l’emanazione dei decreti di attuazione del PNRR sul biometano e chiarire le modalità di utilizzo del digestato come fertilizzante organico. Puntare sul biogas agricolo non è solo la risposta a questa crisi, ma una delle soluzioni percorribili da subito per garantire, a livello strategico, la sicurezza energetica del Paese senza arretrare nel percorso di transizione ecologica.” conclude il Presidente Gattoni.