Agricoltura, “le imprese siciliane non possono sperare solo nella pioggia”

“La Sicilia con i suoi soli 75mila ettari circa di terreni irrigati, gestiti dai dieci enti irrigui regionali, deve dare risposte concrete al mondo agricolo. Le imprese non possono essere lasciate sole nella gestione idrica o, peggio, sperare nella pioggia come nell’antichità. Rinnovo, pertanto, l’auspicio del direttore generale dell’ANBI (Associazione Nazionale Consorzi di Bonifica), Massimo Gargano, ad un netto cambio di passo nella governance dei Consorzi di Bonifica della Sicilia”. Lo dichiara il deputato Dedalo Pignatone, capogruppo M5S in commissione Agricoltura a Montecitorio.

 “Bisogna urgentemente ripensare al ruolo degli enti irrigui della Sicilia, dando il via ad una riforma seria che valuti non solo la riorganizzazione in ordine al commissariamento ma permetta loro di farli funzionare concretamente – aggiunge – Dopo decenni in cui sono stati soggetti agli umori dell’assessore di turno, i Consorzi siciliani risultano essere oggi strutture svilite e demoralizzate da rilanciare nell’organizzazione e nelle politiche”.

 “Mentre da Roma destiniamo fondi imponenti per l’agricoltura, nella giunta della regione siciliana continua ad esserci un nulla di fatto e di conseguenza si continuano a perdere somme vitali. A dimostrazione di quanto appena riportato, evidenzio l’approvazione di 45 progetti dal Programma di sviluppo rurale nazionale, per un ammontare di 356 milioni sempre attinenti ai fondi europei. Al contrario, tutti i 31 progetti presentati dal governo regionale al bando del Ministero delle Politiche agricole relativo alle infrastrutture idriche sono stati bocciati, con una perdita di finanziamenti pari a 383 milioni di euro previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Fondi che si tramutano in ulteriori perdite di opportunità per le imprese agricole siciliane, che non potranno godere i frutti di questi investimenti incredibilmente mancati”.

Qualche settimana addietro nel corso di una riunione tenutasi a Palazzo Orléans a Palermo, convocata dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, all’incontro hanno preso parte gli assessori regionali all’Agricoltura, Toni Scilla, e al Territorio, Toto Cordaro, i direttori dei dipartimenti regionali dell’Ambiente, dell’Agricoltura e dell’Acqua e dei rifiuti, il segretario generale dell’Autorità di bacino, i vertici dei due Consorzi di bonifica, il direttore della Struttura contro il dissesto idrogeologico e il capo della Protezione civile regionale, il governatore ha detto: “Riformare i Consorzi di bonifica è sempre stata una priorità per il mio governo. Abbiamo varato una proposta di riforma che prevede non solo che la gestione torni agli agricoltori, ma che ci sia, da parte della Regione, una graduale riduzione del debito accumulato in decenni e la riqualificazione della rete di distribuzione dell’acqua, mai sostituita in sessant’anni. È urgente che l’Ars approvi questa legge, per dare concretezza a un cambio di passo definitivo atteso da tempo da tutto il mondo agricolo siciliano”.

Al momento il volume dell’acqua negli invasi in Sicilia non desta preoccupazione, ma bisogna intervenire per rispondere alle legittime richieste degli agricoltori, alle prese con i gravi problemi legati alle alte temperature e alle disfunzioni delle reti di distribuzione irrigua.