Bivona: successo della manifestazione “Vini diVersi & Versi diVini”

Dopo due anni di stasi, dovuta alla pandemia, è tornata la kermesse “Vini diVersi & Versi diVini”di Bivona, ideata e promossa dal Circolo Culturale “Leonardo Da Vinci”, sodalizio fondato nel 1838 e presieduto dal suo vulcanico presidente Maurizio Traina, insieme alla Condotta Slow Food Monti Sicani con il Fiduciario Tonino Rizzico e l’infaticabile Pasquale M. Marino.

La serata è stata dedicata a Ignazio Vacanti, esponente culturale bivonese, già presidente del Circolo e socio fondatore della Condotta Slow Food.

Merito della riuscita della manifestazione è stato il coinvolgimento dell’IISS “Luigi Pirandello”, istituto di istruzione scuola superiore presieduto dal Dirigente scolastico Giuseppina Gugliotta, che con i suoi studenti e docenti di sala e cucina, nel programma di alternanza scuola-lavoro, ha assicurato un servizio impeccabile.

Una 2a edizione che ha coinvolto tutti gli appassionati del buon cibo dei monti Sicani. Una “festa di sistema”, dove, oltre gli appassionati del gusto del cibo, ha visto la presenza di diversi sindaci del territorio, 52 aziende con le loro eccellenze, undici cantine e circa cinquecento partecipanti che hanno riempito il vasto piano San Giovanni luogo di incontro della comunità bivonese.

Una manifestazione che ha messo in evidenza una forte identità, un diffuso senso di comunità e la consapevolezza, di possedere un cibo: “buono, pulito e giusto”. Calici di buon vino, formaggi, legumi, pani esuberanti, frutti autunnali, convivialità e soprattutto i versi poetici, che sono stati declamati tra un assaggio e l’altro. Hanno fatto da contorno i colori dell’emblema dell’evento: il bianco, il giallo, il verde e il viola, che raffigurano il patrimonio naturale, rurale e culturale dei Monti Sicani, nonché quella semplicità̀ e quell’armonia che ogni giorno si possono percepire e gustare in questo angolo di paradiso.

Se lo scopo dell’evento era quello di diffondere i valori del cibo “buono, pulito e giusto” di Slow Food, il territorio sicano rappresenta ancora, fortunatamente, un’oasi felice dove al buon cibo, alle fantasmagoriche tradizioni, ad una diffusa nobile cultura contadina, si può cogliere un grande orgoglio di appartenenza, la consapevolezza di un grande passato e soprattutto la voglia di un lungimirante futuro.