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Sequestrate venti tonnellate di mandorle californiane con parassiti e muffe destinate al consumo umano. Soddisfazione da parte del Coordinatore nazionale della frutta in guscio e del suo coordinatore Ignazio Vassallo

Il quotidiano della “Repubblica” di Genova, a firma di Marco Preve del 16 Ottobre 2023 ha riportato una notizia inerente il comparto della frutta in guscio: “Sequestrate venti tonnellate di mandorle californiane con parassiti e muffe destinate al consumo umano”. L’articolo, nel raccontare l’avvenimento, pone in evidenza, il contenzioso che ne è scaturito.

“Un carico di 20 mila chilogrammi di mandorle californiane destinato al consumo umano nonostante risultasse con “parti marce, presenza di rancidità, danni da insetti, larve, muffe e bave sericee” è stato bloccato nel porto di Vado Ligure dall’Agenzia delle Dogane e dagli Ispettori del Ministero della Salute. Il ricorso presentato dalla società importatrice, la Alfrus di Bari – con sede anche a Udine – controllata dal colosso statunitense Pomona Farming, è stato respinto dai giudici del Tar che hanno accolto le tesi dell’Avvocatura di Stato che rappresentava Ministero della Salute e Dogane.

“Ma due sono i punti sollevati dagli ispettori della Salute e delle Dogane. Il primo riguarda la documentazione che accompagnava il carico la seconda il livello di deterioramento delle mandorle. Per il primo aspetto, sottolineano i giudici in sentenza, la bolla di accompagnamento dichiarava che “era certificata la destinazione immediata al ‘consumo umano’, senza la scelta della specifica opzione “further process”, pure disponibile per la spunta”. L’indicazione further process, ossia ulteriore processo indica che il carico dovrà essere trattato. Ma in questo caso la dicitura non lo specificava. Il secondo punto riguarda le condizioni delle mandorle. Scrivono i giudici che è vero che dopo un trattamento anche un carico deteriorato può essere commercializzato ma “ma a patto che il tenore del contaminante sia inferiore a quello massimo stabilito nell’apposito allegato, e che gli alimenti siano conformemente etichettati e contrassegnati, nell’originale del documento di accompagnamento”. E in questo caso conclude il Tar: “i successivi controlli fisici che comunque hanno rilevato una contaminazione superiore ai limiti ammissibili”.
Qualche mese addietro il Coordinamento Nazionale della frutta in guscio, con in testa il suo coordinatore Ignazio Vassallo, dopo avere portato a conoscenza a tutte le istituzioni e al mondo politico regionale, nazionale ed europeo la politica sleale degli esportatori californiani, denunciava che: “stanno immettendo sul mercato europeo un prodotto senza storia, senza gusto e spesso ricco di pericolose aflatossine a prezzi del 50% in media più bassi del recente passato. Prezzi che gli agricoltori italiani o spagnoli non riescono a sopportare perché non ricoprono nemmeno le spese di raccolta”. Nella stessa denuncia sollecitava, il Ministro della salute Orazio Schillaci, a effettuare i dovuti controlli sulla frutta secca importata. Per Vassallo: “L’importazione selvaggia, specie di mandorle, nocciole e castagne, nel nostro Paese sta determinando concreti rischi per la salute dei consumatori italiani per l’assenza di controlli fitosanitari efficaci. Le produzioni Italiane, giustamente controllate anche per la salubrità sanitaria, sono insidiate da importazioni fuori controllo in mano a speculatori, certamente non interessate al controllo delle aflatossine, residui di antiparassitari ecc. Tutto ciò sta determinando una crisi senza precedenti nel comparto della frutta in guscio con mancata raccolta del prodotto, abbandoni delle colture ed estirpazioni con gravissimi danni anche all’ambiente, al paesaggio e alla tradizione gastronomica del nostro paese”. La denuncia, a nome di tutto il Coordinamento nazionale, chiedeva: “di dare tempestive e precise disposizioni affinché venissero intensificati i controlli nei porti di sbarco da parte dei NAS per la salvaguardia della salute dei cittadini”.

Dopo questo sequestro il Coordinamento nazionale della frutta in guscio e il suo coordinatore Ignazio Vassallo “sono fiduciosi perché finalmente il mondo politico si è reso conto della gravità del problema e che occorre intervenire in maniera forte e decisa per salvaguardare le produzioni e gli operatori nazionali ”.