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Gli incendi nei boschi in Sicilia: fenomeno sociale. Intervista al dott. Salvatore Garofalo

di Antonio Paladino

Il Dott. Salvatore Garofalo è stato un eminente dirigente tecnico forestale della Regione Siciliana e, oltre a diversi incarichi di livello nazionale, ha ricoperto la carica di Ispettore Ripartimentale delle Foreste di Palermo e capo del Servizio Antincendi Boschivi della Regione Siciliana.

Dott. Garofalo quali sono le motivazioni che caratterizzano gli incendi in Sicilia?

“Le statistiche indicano chiaramente che il fenomeno degli incendi negli spazi rurali in Sicilia in questi ultimi decenni è in costante espansione. Le motivazioni di fondo del fenomeno poggiano sui radicali mutamenti della società verificatisi nel periodo, soprattutto per quel che riguarda il rapporto dei siciliani con il territorio agro-silvo-pastorale ed in particolare:

  • la scomparsa della coltura attiva sia agraria che forestale in ampie porzioni di territorio collinare e montano destinato soprattutto alla coltura arborea;
  • l’ampliamento della viabilità rurale;
  • il crescente ricorso all’uso incontrollato del fuoco quale pratica sostitutiva di talune più costose pratiche colturali;
  • l’esplosione della cultura metropolitana a detrimento di quella contadina, la quale, come tratti distorsivi, produce disinteresse verso i valori ad essa estranei, nonché teppismo, mania di protagonismo, piromania.

Tali elementi interagiscono sinergicamente di modo che, assieme al numero degli eventi pirici, aumenti la potenzialità distruttiva di ogni focolaio. E’ quest’ultimo il dato allarmante perché è legato a quell’ampliamento in continuità geografica delle aree incolte determinato dal diminuito presidio degli spazi rurali di cui si è detto, che equivale ad un abbattimento delle difese naturali degli spazi medesimi.

Inoltre, il diminuito interesse economico per i prodotti del bosco promuove indirettamente altri interessi od aspettative più o meno leciti sul territorio, per esempio quello dei pastori.”

Secondo Lei qual è l’efficienza delle diverse norme adottate?

“Tutte le misure legislative adottate per scoraggiare l’esercizio del pascolo (e parimenti lo svolgimento di altre attività) nelle aree boscate percorse dal fuoco non sono valse ad impedire gli incendi appunto perché le cause che le determinano sono ormai strutturali ed attengono ad un generale squilibrio socio-economico antropologico che si è creato in pochi decenni, e particolarmente nelle aree climaticamente più a rischio come la Sicilia. E’ in questo contesto che va inquadrato anche il rischio di incendi, tutto siciliano, legato ad ingiustificati atteggiamenti ritorsivi contro le misure restrittive nell’uso delle aree boscate (e zone contermini) adottate in Sicilia con specifiche norme regionali.

L’attuale incremento delle azioni incendiarie maniacali si verifica di frequente essere legato alla maggiore visibilità degli effetti del gesto delittuoso in relazione alla spettacolarità della macchina antincendio che si mette in moto con i copiosi mezzi sia di terra che di aria.

Infine, le complesse problematiche occupazionali del settore, a mio parere, hanno influenzato negativamente la qualità delle decisioni politiche rispetto alle vere esigenze gestionali del patrimonio forestale pubblico della Regione.

Quali sono gli indirizzi che dovrebbero essere seguiti per debellare il fenomeno degli incendi?

“Per contenere il fenomeno degli incendi non servono misure tendenti a scoraggiare l’uso improprio del bosco, ma piuttosto misure atte a ripristinare condizioni di convenienza nell’uso più appropriato dello stesso.

In ultimo, desidero citare testualmente un passo del capitolo dedicato alla Sicilia del volume redatto per celebrare il millenario di San Giovanni Gualberto (patrono dei forestali e selvicoltori d’Italia):

“La strada maestra per la difesa antincendio è quella di fare ritornare i boschi nella sfera di un’economia positiva: se non danno frutto sono terra di nessuno, anche nell’immaginario collettivo e, come tali, candidati alla depredazione e ad ogni tipo di offesa, ad onta delle più severe restrizioni. Uno storico, a proposito delle grandi distruzioni dei boschi nel XVI secolo in Sicilia, registra che era più facile emanare editti che adoperarsi per farli rispettare”.”

Ringraziamo il Dott. Garofalo per i preziosi suggerimenti nella perfetta convinzione che la strategia contro gli incendi di vegetazione in Sicilia non dovrebbe essere quella più facile bensì quella più efficace.