Soluzioni per il riassetto e la sostenibilità dell’ortofrutticoltura

“Strumenti tecnici e organizzativi della ricerca e dei servizi tecnici per il riassetto e la sostenibilità dell’ortofrutticoltura” è il titolo del convegno, promosso da: CRA, Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura; da DCA, Dipartimento di Colture Arboree dell’Università di Bologna; e da CRPV, Centro Ricerche Produzioni Vegetali. L’evento che ha promosso questo processo è rappresentato dal Progetto Agrotransfer-In-Sud, finanziato dal MiPAAF con fondi CIPE, avviato nel 2007, e coordinato dal Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA). Un incontro, dunque, nato per evidenziare un tema mai affrontato in un’ottica generale ma che appare quanto mai fondamentale: realizzare un sistema di comunicazione permanente tra i centri di ricerca, i servizi di sviluppo regionale e le imprese agricole nelle regioni ex-obiettivo 1 per favorire il trasferimento/ricaduta nel settore operativo dei risultati e delle innovazioni conseguite con la ricerca e la sperimentazione. Il CRA durante i lavori, coordinati da Silviero Sansavini e Paolo Ranalli, ha illustrato le competenze acquisite operando nelle regioni della convergenza e ha proposto l’ampliamento del modello di trasferimento messo a punto, a tutta la rete interregionale del Paese. In particolare, le attività finora realizzate hanno consentito: di mettere a punto nuove procedure metodologiche per la raccolta, descrizione, archiviazione e diffusione dei risultati/innovazioni prodotte dalle Strutture di ricerca; di sviluppare analisi sui fabbisogni di ricerca e di innovazioni scaturite dagli strumenti di programmazione nazionale (PSN) e regionali (PSR); di predisporre un complesso data-base relativo alle innovazioni prodotte dai nove progetti di ricerca e sperimentazione attinenti le diverse filiere produttive che il MIPAAF (con il Programma “Sviluppo del Mezzogiorno-Ricerca e innovazione tecnologica) ha a suo tempo affidato alle strutture di ricerca del CRA operanti nelle Regioni meridionali; e di definire pacchetti tematici di risultati e innovazioni trasferibili secondo le esigenze dei territori rurali. Il CRA è impegnato, al momento, ad attuare la seconda fase del Progetto, ovvero l’applicazione del modello operativo sul territorio, la formazione di tecnici e ricercatori sulle innovazioni acquisite e la validazione delle attività dimostrative e informative che dovranno impegnare, oltre alle Unità Operative del Progetto, direttamente le Regioni e i Servizi di Sviluppo Agricolo. Un ruolo centrale in questa attività pilota di diffusione delle innovazioni e di formazione è svolto dalle “Comunità di pratiche” tra ricercatori, tecnici/divulgatori regionali e operatori dei comparti produttivi interessati che si occupano delle stesse tematiche. I lavori del convegno sono stati arricchiti dai contributi di: Giuseppe Blasi, del MIPAAF che ha relazionato su “Politica Ministeriale e supporti tecnici all’ortofrutticoltura con la nuova PAC: riflessioni su sostenibilità, sicurezza alimentare e mercato”; Carmelo Mennone dell’Assessorato Risorse Agricole della Regione Basilicata; Gian Piero Reggidori di APO CONERPO nonché presidente di CRPV che ha relazionato su “Modello organizzativo di base per l’assistenza tecnica ed i servizi a supporto dell’ortofrutta”; e Luca Corelli Grappadelli di DCA che ha parlato di “Costituzione e gestione di nuovi modelli organizzativi (start-up giovanili) per le imprese e l’innovazione tecnica in ortofrutticoltura”. Il percorso seguito nello sviluppo del modello di trasferimento dei risultati è stato illustrato da Paolo Ranalli, Elisabetta Lupotto, Corrado Lamoglie e Stefano Bisoffi di CRA; e da Silverio Sansavini di DCA. Silviero Sansavini e Paolo Ranalli hanno, inoltre, presentato il  “Manuale dell’ortofrutticoltura” per l’aggiornamento tecnico e il riassetto organizzativo dell’ortofrutticoltura” , vale a dire un vero e proprio prontuario tecnico di rapida consultazione che tratta le singole colture specializzate praticabili con successo in Italia. In particolare nel volume vengono esaminate le problematiche colturali e le soluzioni tecniche congeniali all’esaltazione della qualità di sette specie frutticole e di una ventina di specie e sottospecie orticole. Le conclusioni del convegno sono state affidate a: Valtiero Mazzotti, direttore generale dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna che ha sottolineato l’importanza di chiudere la distanza tra impresa e scienza, una sfida che la Regione sta portando avanti dagli anni ’90 e che negli ultimi due lustri ha visto l’impiego di notevoli risorse umane ed economiche; e a Caio Bruno Faraglia, della direzione generale del MIPAAF, che ha lanciato segnali incoraggianti nei confronti di questa esigenza fatta presente dal CRA. Secondo Faraglia, infatti, sarà fondamentale “in vista di Horizont 2020 riuscire a trasferire negli ambiti comunitari – ove si decide l’allocazione delle risorse per i progetti di ricerca – le necessità a livello nazionale e le istanze reali di miglioramento che possono provenire da un’elaborazione strategica di un settore”. La partita da giocare, dunque, è ora sul versante nazionale dove sarà fondamentale lavorare attentamente anche nella fase di “pre-sviluppo” dei progetti di ricerca, al fine di assicurare l’aderenza con le priorità nazionali, evitando una possibile frammentazione delle proposte. La questione del reperimento delle risorse, al fine di mettere in atto il progetto proposto da CRA, resta comunque difficoltosa ma nell’ambito del nuovo Piano di Sviluppo Rurale appare possibile supportare questa piattaforma in un’ottica di cooperazione tra la regione, il ministero e gli enti di ricerca.