Il futuro della frutticoltura tra redditività e sostenibilità

Redditività e sostenibilità sono le parole chiave del convegno organizzato da “L’informatore Agrario” mercoledì pomeriggio al Macfrut dal titolo “Il futuro della redditività in frutticoltura passa attraverso la sostenibilità”. Leit motive di questa ventinovesima edizione di Macfrut, la sostenibilità, con la nuova Pac caratterizzerà il futuro del mondo agricolo a partire dal 2014. Se si parla di sostenibilità diventa prioritario ripensare le tecniche e a questo proposito esemplare è l’esperienza della Fondazione E. Mach, nella coltivazione del melo. L’impiego di metodologie finalizzate a ridurre gli input in campo, come il diserbo meccanico, la parete fruttifera e il più innovativo utilizzo delle pareti monofilari con alberi al di sotto del metri di larghezza, consentono di coniugare sostenibilità economica e tecnica. «Il fabbisogno annuale di manodopera –ha spiegato Alberto Dorigoni, ricercatore della Fondazione E. Mach di San Michele all’Adige- si aggira in media sulle 500-600 ore/ha, di cui circa 450 ore sono dedicate a raccolta potatura e diradamento, pari al 55% del costo di esercizio globale. Attraverso nuovi sistemi di allevamento e meccanizzazione potremmo risparmiare fino a un terzo delle ore di manodopera per la raccolta, la potatura e il diradamento». I nuovi orientamenti della politica europea possono portare dei vantaggi anche in termini di marketing: «L’attenzione alla sostenibilità ripaga ogni investimento –ha spiegato Alessandro Cerutti, ricercatore al Dipartimento di colture arboree dell’Università di Torino- Tra le attività che un’azienda sostenibile deve imparare a gestire per limitare le proprie emissioni rientrano la somministrazione di agrofarmaci, di fertilizzanti e la gestione della raccolta». Sebbene sia un fenomeno ancora poco diffuso nel settore agroalimentare, all’estero cresce la percentuale di aziende ortofrutticole che valutano l’impatto ambientale e comunicano in etichetta i risultati raggiunti dalla certificazione sostenibile traducendoli in strumenti di marketing. Ma la vera novità che verrà introdotta con la Pac, ha aggiunto Ermanno Comegna, consulente e collaboratore dell’Informatore Agrario,«è che vi sarà la possibilità di ottenere pagamenti diretti per tutte le aziende ortofrutticole italiane, piccole, medie e grandi e il prerequisito per ottenerli sarà proprio la sostenibilità. Il sistema di aiuti funzionerà ad ettaro disaccoppiato prevedendo dai 200 ai 450 euro/ha a seconda delle scelte nazionali».