Il governatore Crocetta e l’assessore Cartabellotta s’intestano la rivoluzione agricola del Meridione d’Italia

E’ questo il nuovo impegno intrapreso, tra il governatore Crocetta, l’assessore Cartabellotta e gli imprenditori agricoli, in favore dell’agricoltura siciliana, ma anche delle regioni del meridione d’Italia.

Un patto per dare risposta alle giuste rivendicazioni dei produttori agricoli dell’Isola che da tempo reclamano misure strutturali in grado di dare un vero reddito che, purtroppo, è mortificato dalle scelte di politica agricola europea.

Politiche, che fino ad oggi hanno favorito gli interessi dell’agricoltura del nord Italia, come per esempio la questione delle quote latte, oppure accettando l’accordo euro-marocchino che ha mandando fuori mercato le produzioni agricole siciliane, facendo entrare dei prodotti non controllati, di qualità inferiore, con costi di produzione molto più bassi e senza che si sia mai operato alcun controllo sui contingenti in ingresso, dimenticando volutamente quella siciliana e meridionale le cui produzioni riguardano comparti produttivi strategici dell’economia.

Sono questi gli elementi che hanno fatto riaprire la questione dell’agricoltura meridionale e delle Isole. L’incontro ha portato alla promulgazione di un documento che prevede i seguenti punti: l’immediata dichiarazione dello stato di crisi dell’agricoltura in Sicilia; l’inserimento di strumenti di garanzia a copertura dei crediti a conduzione agraria; istituzione di un tavolo tecnico tra assessorato e associazioni agricole; il lancio di una vertenza nazionale sulle questioni che riguardano il comparto per tracciare un quadro di massima che consenta all’agricoltura di ridivenire produttiva e competitiva.

Il presidente Crocetta si è preso l’impegno di coinvolgere i governatori delle altre regioni meridionali nell’organizzazione di un incontro degli assessori per definire una piattaforma comune di lavoro. ”E ‘ora di dire basta all’azione di massacro dell’agricoltura siciliana – ha affermato Crocetta – non staremo sicuramente con le mani in mano in attesa di interventi troppo spesso promessi e mai realizzati”.