Carne colorata a Palermo, la questione sbarca alla Camera

Carne colorata commercializzata a Palermo, la questione sbarca alla Camera. Il M5S ha presentato una interrogazione (prima firmataria la deputata palermitana Loredana Lupo) al ministro delle politiche Agricole, alimentari e forestali per sapere se fosse a conoscenza dei fatti, quali azioni a carattere d’urgenza intendesse intraprendere al fine di scongiurare il fenomeno delle agro-mafie e della contraffazione alimentare, e se intendesse, di concerto con gli organi preposti al controllo, istituire un tavolo tecnico per pianificare una strategia di contrasto al fenomeno prima che lo stesso diventi ingestibile.

Nei giorni scorsi la stampa aveva dato la notizia della denuncia a Palermo, da parte dei Nas, di 23 proprietari di macellerie per sofisticazione di partite di carne, che sarebbero state trattate con Ione solfito – prodotto che renderebbe la carne di un colore rosso sangue – aumentandone l’appetibilità.
“Un recente rapporto presentato in occasione del bicentenario dell’Arma dei carabinieri – afferma Loredana Lupo – evidenzia come quello del cibo rappresenti un nuovo settore di interesse della criminalità organizzata. Nel dossier si evidenzia come le mafie sfruttino il mercato del cibo per incassare centinaia di milioni di euro tramite il riciclaggio e controllo diretto di supermercati e centri di smistamento alimentare”. “Secondo fonti di stampa – continua Loredana Lupo – a fronte dei circa 17mila pastifici controllati più di 6mila risulterebbero fuorilegge, e lo stesso trend si riscontrerebbe negli allevamenti di bovini ed ovini, dove, su 12mila esercizi controllati, ben 4mila risulterebbero non idonei”.

Sempre in direzione della lotta alla contraffazione alimentare e per sollecitare nuovi e più serrati controlli Loredana Lupo, assieme ai deputati M5S alla Camera, nei giorni scorsi ha presentato interrogazioni relative al latte adulterato (in Friuli ne sono stati sequestrati più di 30 mila litri che contenevano sostanze tossiche) e alla carne infetta spacciata per pregiata (chianina) e commercializzata in varie parti d’Italia.